30 settembre 2016

Assi e massi
Oggi miravo i quotidiani pizzaioli per cercare quello che comunque non ho trovato.
E uno esplica i assi della comunicazione ma per il referendus che sarebbero, secondo il periodico, questi

1) leggi di più e più veloci
2) riduzione del numero dei parlamentari
3) ritorno di alcune funzioni rilevanti allo stato (es. viaggi & vacanze)
4) il rapporto tra stato e regioni
5) la complessiva semplificazione dello stato, risparmio ma di milioni e milioni

Mah.Non saprei se uno ci crede mameli appunto perché voglio poi sentire dei piazzioli e vedere
1) seli citano
2) se come della propaganda o se come "veri" o "pensati in proprio".

E' difficile valutare la propaganda quando non cisiè dentro ma direi che non stanno lavorando molto. Mi aspettavo più balle e più grosse, a parte i primi due punti che sono l'esca ovvia e scontata ma fin all'inizio di tutta la questione.
Mafforse è il periodico istesso che neè parte attiva & pagata e che è già pronto alla pugna, scolapasta in testa e straccio colorato alla mano.

In definitiva la situazione è bubba, anzi
Troppo bubba!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

26 settembre 2016

A gate chiuso
Nell'ambito dell'eterna ricerca di presentazioni ma che si mangia mi è arrivato un invito con caffè e pranzo.

Però l'agenda mi lascia circa sospetto

10:00-10:30  - Apertura gate, ingresso ospiti e welcome coffee
 blablabla - business lunch - blablabla
15:30-16:00 - Fine evento, riapertura gate e uscita ospiti

Io una cosa che ti chiudono il gate alle spalle e non lo riaprono che quando loro hanno deciso che è finito non lo chiamerei genericamente 'evento' ma 'evento bubbo' anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

21 settembre 2016

Costruire il futuro del bubbo, ma bubbamente
Oggi sono andato che cera l'aperitivo (3 tipi di formaggi, 3 di salumi, olive nere ma non le ho prese, due pani e grissini) ma presentavano anche un libro.

Questa accanto è la foto dell'autore che, gentilissimo e impavido, ha fatto un selfie con Bubboni.

Non so se ci sono i diritti per dire il titolo del libro con i riferimenti e tutto e allora non lo dico benebene, che poi magari risulta che non va bene.

Comunque il libro l'ho comprato ma con i soldi e letto e allora ne parlo, anche se, essendo bubbo, ne potrei parlare tranquillamente anche senza averlo letto.

Il libro è divulgativo. Questo, dal mio punto di vista vuol dire due cose:
- per scriverlo ci vuole una pazienza incredibile;
- chi lo legge non è detto che capisca bene le cose di cui si parla o che le capisca tuttetutte.

 Iniziamo con le cose che trovo non dette ma che bisogna sapere:
- l'autore è liberista. All'inizio dice che non è luddistico o altre cose ma, essendo il liberismo contemporaneo una religione senza nome, non si qualifica come tale. Però il taglio del libro e la visione delle cose è profondamente ed esclusivamente liberista, con tutto quello che ne consegue.
- mentre quando si parla del passato c'è un obbligo di coerenza portato all'estremo (es. se non avevano le dita piccole i antichi non potevano avere dei cellulari buoni) quando si parla del futuro sembra che questo obbligo non ci sia e il futuro risultante è incoerente. Qui non si dice in modo unitario e organico di un futuro ma i vari settori esaminati e ipotizzati non sono tra loro coerenti e quindi hanno degli errori.
Non sto a dire quali sono per filo e per segno perché voglio mettere altre cose ma se si usa il crivello della coerenza futura qualcosa non si crivella.

La presentazione per me si sarebbe riassunta bene in una domanda (che, come sempre è l'unica cosa che mi interessa a parte l'aperitivo. Buoni i formaggi e ben tagliati e pelati, senza problemi se non fosse che non volevo dare nell'occhio perché è un posto che poi ci torno e allora non li ho mangiati bubbamente come al solito).
La domanda era (non l'ha fatta l'autore ma un altro bubbo che parlava): c'è quello dell'auto ma che si guida da sola è verde e passa un pampino rompipall*. E l'auto si ferma o, rispettando che il semaforo è verde, passa sopra il pampino che, è bene ricordarlo, è rompipall*?
Il bubbo non ha presente che la legge lo spiega ma comunque cosa fa l'auto ma automatica? Io lo so e lo esplico prima che arrivi il futuro che poi lo sanno tutti.
Per capire la risposta bisogna sapere che l'auto ha un localizzatore e sa dove si trova. Quindi, a seconda della città, l'auto:
- rallenta e fa passare il pampino
- si ferma e fa passare il pampino
- strombazza e passa a 1 nm dal pampino
- passa chi cè cè perché ha ragione e gli altri hanno torto.

Allora il futuro non è uniforme ne per casta ne per luogo, come il passato.

Però vale anche il contrario. Da un lato le tecnologie si adattano all'esistenza delle nazioni e dei governi, dall'altro questi sono i drammatici colpi di coda di un dinosauro antico che sta isso fatto per morire. Se l'altro che parlava (sempre non l'autore) si fosse ascoltato veniva fuori l'incoerenza delle nazioni che vogliono fare tutto ed essere tutto macchè sono sempre più marginalizzate.

Quando uno dice "l'ho comprato su internet" sta annullando tutta la forza della nazione che si ostina a sventolare lo stracccio colorato per cercare di dire che esiste e che ha senso. La nazione vuole dire al bubbo che l'hai comprato in un sistema di leggi e che se gli gira bloccano tutto e tu non lo compri più. Ma, come navi nella notte, cittadini e nazioni senevanno tutti contenti e bubbi, gli uni credendo di avere i diritti gli altri credendo di poterli togliere.

Riassumendo quindi alabo la pazienza dell'autore che esplica dei passaggi banali e, seli hai visti e fatti, sono noiosissimi.
Rido di chi (non l'autore ma gente che cera) non ha la minima idea di cosa ci sia dentro un router e disprezzo la pena di non capirci nulla, spero fino al punto di non rendersi conto della propria inquietante limitatezza non di comprendonio tecnico ma sistemico.
Spero che in capitulo mortem nationiis i popoli possano farsi il futuro che vogliono perché quello liberista se ridotto a coerenza è bubbo, anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo - 

P.S.: in realità quello del pampino viene meglio fatto con "E' meglio che l'auto ma che si guida dassola ammazzi i vecchi o i giovani?" A seconda del luogo (e della sua morale) la risposta considerata corretta cambia, ma siccome bisogna dire che il mondo è mondiale e la morale è universale allora non piace tanto dirlo.

20 settembre 2016

Statistici solutori
Ho letto una notizia all'apparenza mala mappoi come al solito, se uno ne capisce il lato bubbo, bella.

I addetti a quella branchia della statistica detti medicini hanno stabilito con tutte le pompe che un quantitativo della metà di polistirolo nel sangue significa che già uno è malato. Mentre prima era sano.

Così sarebbe una notizia mala perché milioni che erano sani ora sono tutti malati, mangiano ministrina e leggono le riviste.

Ma, bubbamente, sono usciti dei farmaci ispecifici per cui riducono il polistirolo e allora li comprano e seli mangiano e sono (quasi) tutti sani anche coi parametri aggiornati. E allora mangiano i grassi e mirano al telefonino, come fanno i sani.

Tutti sani e bubbi, anzi
Troppo bubbi!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

16 settembre 2016

L'inutile perfezione
Corrected problems:
===================
* Nothing

Known issues:
=============
* Nothing



Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

15 settembre 2016

Beati loro
"Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno giustiziati"

Una  poveretta si è suicidata, adesso (che è morta) indagano quattro e *nessuno* di loro (stando alla prensa) è giudice.

Hai fatto bene a cercare la pace e la giustizia altrove perché qui neanche con il noto motore di ricerca.

Buon viaggio bubba!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

10 settembre 2016

Solo bubberie
Ho riflessionato su perché e percomè il verdadero corso di itagnolo (con elementi di latino bubboniano) per ignoranti ha tantissimo successo.
Il motivo è che milioni vogliono un lavoro relazionato con gli ambienti di una tale confessione religiosa e, per via di certi meccanismi che non mi appunto qui, la padronanza dell'itagnolo è un grosso plus.

Allora mi sono dato conto che molti non vogliono parlare altre lingue per motivi sensati, tipo risparmiare sulle pellicole o fingere di non essere pizzaioli, ma per scopi abietti tipo lavorare.

Però il successo lavorale dipende da una comunicazione particolare, non pasta parlare una lingua come un bubbo scrittore del passato perché sia uno istumentum exititum come auspicato.

Allora opino di lanciare un nuovo corso, anzi tuttauna serie. Anziché i soliti dialoghi tipo "mi presento", "vado al ristorante" o "vado al medico" cheppoi hanno a seconda del mercato anche delle varianti tipo "vado in galera" o "vado in discoteca" (per il mercato dei giovani poveri e degli spacciatori benestanti, rispettivamente), qualcosa di più specifico.

La comunicazione più utile in ambito lavorare è sicuramente quella delle bubberie senza senso, con una specializzazione in propaganda utile per alcuni settori.
Ad esempio saper dire in una lingua estera "i dati mostrano un incremento della probabilità di eventi avversi" è molto meno utile che dire "crescita economica e rispetto dell'ambiente sono le vie per il progresso", nonostante la seconda frase non abbia nessun senso logico.

Quindi penso di scrivere un corso composto solo da frasi senza senso ma effettive, frasi fatte e della propaganda. Facili da imparare a memoria, adatte a chi non capisce nulla già nella sua lingua, perfette per  chi si debba espressare in lingue estere nell'ambito dei lavori più prestigiosi.

E forse è questo l'unico vero limite del corso. Parlare solo per frasi fatte e luoghi comuni è ottimo per le figure di vertice ma è un po' meno effettivo per chi è ancora impegnato nella sua scalata lavorare e che, ogni tanto, deve espressare anche dispezzo per il lavoro altrui o autobombo per il proprio, segnalare colleghi pigri al capo, scrivere cose false ma credibili sul CV e, in generale, espressare concetti comunque un po' più complessi.

Magari ne faccio un servizio di consulenza di altissimo livello, per ambienti dove comunque uno parla dicendo bubberie e non capire nulla di quello che dicono gli altri è un grandissimo pregio.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

09 settembre 2016

Redutio ab rationalitates ma ultramilionario
Quello della net neutrality era partito bene e lo approvavo. Poi è diventato un paciocco senza senso logico o di business, buono solo per recitarci alcune preghierine della religione neoliberista, e lo disapprovo.

A questo punto però la keyword era partita e così tutti ne opinano. Ma, come capita spesso, una cosa senza senso ma diffusa subisce quel fenomeno di redutio ab rationalitates per per cui uno (spesso in buona fede ma non troppo acuto politicamente) la trasforma in qualcosa di diverso ma sensata. Solo che alla fine del processo si ha qualcosa di falso, di inventato, che non ha nulla a che fare con la questione iniziale e che sarà condotta a fine magari proprio con l'aiuto dell'uno che non ci ha capito nulla.

Allora nella mail che si gloriano di aver vinto sulla net neutrality ma colle firme dicono ma in modo litterale:
"Le aziende volevano internet veloce per gli ultramiliardari e lento per il resto del mondo."

Allora io poco ne so dei ultramiliardari ma sono abbastanza sicuro che di avere internet veloce solo per loro non gliene importa NULLA ma NULLA di NULLA NULLA.

E perché nesono certo? Ma perché qui neanche ci sono i video! Per leggere l'autorevole Bubboni, come fanno i ultramiliardari e il resto del mondo, va bene internet ma anche lento!

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -