Per via di questioni della religione neoliberista corrente la imago mundum contemporanea è sempre fortemente falsa. Quindi quando nella propaganda ci sono delle piccole oscillazioni cè da capire cosa succede perché sicuramente cè un qualche contenuto "vero".
Quello dei dazi è risultato stranamente significativo. Non tanto per l'accordo che non è ancora stato scritto ma è ampiamente commentato o per le relative baggianate eurostandard ma perchè l'associazione dei industriali ha, giapprima, manifestato poca agitazione.
Tradizionalmente i industriali si agitano, chiedono subito aiutini statalini, mettono in guardia che sennò licenziano tutti, ecc. un po' come i sindacati delle carceri chiedono più personale o la "sinistra" più tasse. Nonnè che da questo ci sia una malizia o un contenuto, sono banali tic involontari, frutto di una vita a scrivere comunicati sempre uguali e sempre privi di senso.
Eppure sui dazi no, i industriali, maggià prima dell'ultima "trattativa", se la chillavano beati. Ho sentito addirittura dire che se i 'mericani non si cuccano più 20 miliardoni di acciaio, nessun problema! 10 si venderanno a qualcunaltro! (senza che il pennivendolo gli venisse di chiedere perché nonne facevano già per 30 miliardoni se qualcuno era così senza).
Lossò che è poco, ma tutto questo chill mi sembra inesplicato.
Poi ovvio che è falso, che i dazi aggiungono disastro socioeconomico a disastro sociosanitario, ecc., ma fin qui è ovvio. Però checchi didovere non si lamenti acutamente è davvero preoccupante e non capisco (ancora) cosa nasconde.
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -
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