18 maggio 2011

Democraticus extensionis
Quello del movimento 15-M è estrematamente interessante e, anche se tutti i periodici ne parlano e cè quello del video mi pare bubbo osservarne il lato bubbo.

1) La cosa che più molesta i potentati è sempre non considerarli interlocutori. Questo li manda nella confusione. Anziché chiedere tutti umili pane e lavoro al principe di turno quelli del 15-M ragionano tra di loro.

2) La commissione elettorale o chi è gli impedisce la riunione perché tra poco votano. Il voto, comè noto è il pilastro della democrazia. Infatti se si vota non cè più neppure il diritto dei cittadini di riunirsi pacificamente a ragionare di questioni politiche ma senza partiti & candidati. Bubbi i pilastri.

3) Il più potente dei politicanti della democratura è soggetto alle teorie liberiste degli stagisti dell'economia. Le teorie, neo o no, sono vecchissime e non descrivono più la situazione. Così come una democrazia dovrebbe riscriversi con la TV e la rete, l'economia antiqua e tradizionalista dovrebbe riscriversi con quello che è globale e la rete. Ma nè la democrazia lo fa nè l'economia e così si arriva che il potente politicante non ha più gli strumenti del potere su quello che passa. Menomale che gli strumenti di ragionamento sono anch'essi antiqui, altrimenti ci sarebbe davvero da capire le cose che passano prima di commentarle!

4) Il massimo della lucidità economica è quello che uno chiede i soldi e non il lavoro, perché i soldi cenè (cfr. riscatto delle banche) e il lavoro no (cfr. automatizzazione). Quelli del 15-M mi pare che siano nella fase prima, che chiedono i contratti equi e tutto ma, comunque, è interessante, anzi è

Troppo bubbo!