22 agosto 2006

Il generalissimo Bubbone Sparone va in missione
Ci risiamo. Solita guerra ONU, soliti finanziamenti e costi.
Poi a seguire qualche scandalo per i puttanai, le torture, gli attentanti, i fondi trafugati e/o sprecati e quindi l'insabbiamento. Poca polpa anche per i pennivendoli oramai abituati alla routine pippo-pluto-fascisto-militare tipica di queste euroguerre moderne.
Solo un aspetto merita l'attenzione di Bubbo Bubboni. Mi pare, ma non mi sforzo di documentarmi, che lo scopo "pubblico" dei questa guerra sia quello di disarmare taluni armati. Siccome la cosa presenta dei pericoli, e comunque privare di armi una zona di guerra è poco consono ad un esercito di pace, l'idea è quella di addestrare l'esercito locale a disarmare gli armati.
Da notare che armati ed esercito da addestrare sono pressoché coincidenti.
Così gli uni ricevono armi per toglierle a se stessi. Praticamente è una campagna di rottamazione armi. I pennivendoli avranno foto e chilogrammi di rottami a disposizione per bei pezzi di patrio furore.
E il mortadella? Tutto export e medagliette. Pronto ad indossare l'elmetto a scolapasta per le festività in zona di guerra e la conseguente crescita di popolarità può anche contare sull'appoggio dei gruppi di pacifisti armati che attendevano con ansia una guerra etichettata ONU e non USA. Chissà, magari uno studio lo commissionano anche a loro, giusto per preparare la volata al grande esercito europeo.
Codesta eurocazzat* nasce dal principio che, avuto il potere, è meglio non decidere mai nulla. La prossima euroguerra non passerà dal parlamento patriottico locale o dai rifinanziamenti corazzati nostrani. Sarà un europeata senza volto, senza responsabili, senza bandiere arcobaleno. Sembra che comunque la gita politica in zona di guerra si potrà fare a turno, resta da trattare se anche """l'opposizione""" avrà diritto alla sala stampa e alla giacchetta grigioverde. E poi via a scoprire il mondo estracomunitario.