11 settembre 2007

Meno radio
Tra poco torno tra le pizze e so già che mi mancherà anche la radio, oltre alle tapas.

Non ho mai trovato strano il principio per cui il pennivendolo deve acquisire la religione del suo imperatore, quindi era ""normale"" sentire che al tempo del berlusca diversi radio-pennivendoli erano sfacciatamente fasci o che termini per gli stranieri erano sempre un po' più denigratori ad ogni mese, ecc.

Ora si vede che qualche "clandestino" ritorna ad essere un poveraccio che fugge dalla guerra e dalla fame cercando di entrare nell'eurofortezza ma la bubbità della radio pizzaiola è cresciuta oltre il livello di sopportazione.

Al momento mi restano poche trasmissioni:
- una bellissima trasmissione di informazione religiosa;
- qualche pezzo del canale di musica classica (che se imparano a fare i palinsesti con criteri meno archivistici non sarebbe male);
- qualche notiziario sui canali un po' più a sinistra, quelli dove tutti i giorni c'è almeno una notizia per continente e dove, non capendo quello che dicono, ognitanto passano delle info interessanti.

Tra le cose più bubbe però ci sono:
- la musichetta di sottofondo mentre il bubbo parla al RADIOGIORNALE!!!
- lo """""sport""""" mescolato alle notizie e non in coda, in modo da poterlo scartare più facilmente;
- le trasmissioni con conduttori ignoranti.

Tra queste mi ha colpito una trasmissione dove c'era nientemeno che una bubba inviata in Cina, che parlava cinese, in diretta per fare interviste. Che opportunità! Che belle cose che si potrebbero chiedere e commentare!

Invece, bubbamente, il bubbo faceva fare alla bubba inviata delle domande tipo "in che epoca ha dipinto Michelangelo?", ridendo poi della risposta che riceveva.

Così via la radio, mi pesco due podcast antibubbi evvia. Almeno fino a quando lasciano il permesso di ascoltare trasmissioni in lingua straniera sono a posto.

Troppo bubbo!