11 gennaio 2010

Temporum tematicus bubbitatis
E' oramai frutto dell'ignoranza rampante e della bubbità imperante dividere le cose non per l'epoca ma per tema.

Così ci sono i dipinti del mare, dei bubbi, della frutta ma non ordinati per epoca. Come se l'epoca non fosse il riassunto del clima in cui l'artista viveva e pensava ma fosse solo un passato vecchio e marcio e un futuro che invece è moderno e più bubbo. Così si nasconde chi in un epoca di schiavi proclamava l'egualianza e ne pagava le conseguenze o chi in un epoca bubba applaudiva tutto cortigiano e pavido il più bubbo tra i bubbi.

Non vale la pena che mi appunti altro sulla bubbità di non considerare e capire i tempi se non un esempio bubbo, nella sua tragicità.

L'ultimo monarca assoluto ha dichiarato (ma senza ridere, eh, come se dicesse una cosa tutta avanzata e futura) che "anche gli immigrati sono esseri umani".
Per valutare la bubbità della frase è indispensabile conoscere la data, perché se l'avesse detto prima che anche la sua chiesa arrivasse a ripudiare la schiavitù (mica tanto nel passato, eh) allora sarebbe stata una frase anche profetica. Poi uno vede che è di ieri (ma nel senso di dire il giorno prima di oggi). E allora capisce che il monarca, la sua chiesa e il mondo sono bubbi, anzi

Troppo bubbi!