12 aprile 2012

Tamquam in fabula
Al presidio con la neve e i bidoni per scaldarsi
i feroci combattenti contro le mafie
hanno salvato due ramarri che sennò sarebbero congelati.

Ora che il caldo vi ha risvegliati
e che la cura per la propria terra vi ha salvati
non è ora di mostravi nella vostra forma vera?

Dei antichi trasformati da una magia dimenticata,
in attesa da secoli di un gesto buono?
Re potenti di sudditi lontani
che arti segrete fanno viaggiare nel tempo e nello spazio?
O forse giganteschi draghi
trasformati dal veleno di una pianta estinta da millenni?

Oppure segno universale di un legame antico
con la terra e con la vita?
Salvezza per un frammento
anticipo profetico della salvezza del tutto?
O solo un gesto umano sano
in mezzo a tanta follia disumana?


E si aprirà la terra
e si vedranno tesori mai visti
e i caporioni del Partito entreranno avidi nella grotta misteriosa
e la terra si chiuderà dietro a loro.

E gli armati occupanti, rifiutando col solito modo vile di picchiare,
andranno tutti in infermeria
e ne usciranno in mutande a pallini ridendo
e un vento potente li riporterà nella loro casa lontana.

E i venduti e i comprati
impauriti delle minaccie
si nasconderanno in un isola segreta che non li trovano
e non faranno più le facce brutte e finte.

E cento bubbi fatati usciranno
dal profondo dei boschi incantati
liberati dalla magia dei ramarri salvati
e canteranno tutti in coro
un canto bubbo, anzi

Troppo bubbo!