13 maggio 2006

L'educazione del bubbo
Premessa - Il fatto che una importante lezione di vita nasca dall'allevamento dei cani fa si che taluni ritengano inaccettabile il paragone tra cane e bubbo e si rifiutino di capirne il significato. C'è poco da fare: il bubbo non può essere condotto a pensare cose che non può capire, altrimenti si ribella e morde praticamente subito. Tuttavia occorre valutare come il bubbo abbia una discenda da esseri animali agitati solo dall'istinto e da comportamenti maturati nel corso dei 3 milioni di anni di vita sulla palla azzurra. Certo a questa parte animale si sovrappone il gusto per il cioccolato al 90%, ma la parte animale non può essere cancellata o annullata. Nel pericolo come nelle scelte profonde il bubbo preistorico scende dall'albero e guida il bubbo tecnologico anche se il mondo sembra privo di clave e dinosauri.

La lezione - mi spiegò un amico come, a seconda della razza, i cani vanno:
* puniti se fanno il male, non incoraggiati se fanno il bene;
* non incoraggiati se fanno il male, premiati se fanno il bene;
* puniti se fanno il male, premiati se fanno il bene;
* booleanamente ci sarebbe ancora una combinazione, ma non so se esiste un cane da trascurare. Forse si è estinto.

I padroni, in base alla propria ideologia e ai propri ideali, vorrebbero attuare una delle combinazioni a prescindere dal cane che allevano. Questo è un errore fatale, che porta a cani mordaci, inquieti, tristi e comunque che non percepiscono le buone intenzioni del padrone.
Il buon allevatore sa quale comportamento bisogna adottare e ci si attiene, senza basarsi sul proprio gusto, ma addatandosi pazientemente a comportamenti che sono stati codificati nei secoli.

Le conseguenze - Quanto sopra vale al 100% per il bubbo e per il bubbino, con una sola importante differenza. Mentre nel cane è la razza che spiega (all'esperto) quale comportamento adottare, nel caso del bubbo occorre la sperimentazione per trovare il giusto modo di educare al bene e al male.
Anche nel caso del bubbo l'allevatore inesperto (e comunque non intenzionato a capire l'animo del bubbo) può imporre un comportamento a priori. L'effetto è lo stesso che si ottiene con il cane: disorientamento del bubbo (sempre pericoloso), mordacità del bubbo, tristezza, insoddisfazione verso l'allevatore, scarso rendimento.

La sintesi - Anche se il bubbo è, in apparenza, un essere semplice occorre capire quale dei tre macro-comportamenti attuare e quindi si parte. Mettere la testa nel sacco e relazionarsi al bubbo è dannoso nel 66% dei casi.