29 novembre 2006

La scienza bubba
Oggi si è tenuto un omaggio ai professori e al personale universitario che fu fucilato, cacciato e costretto all'esilio durante il franchismo. Tra di essi c'erano persone di grande valore, un premio nobel (in esilio) e molti innovatori che avrebbero consentito uno sviluppo del paese che invece sprofondò nell'aretratezza tipica delle dittature fasciste.

Gli storici hanno ricostruito anche l'indegno spettacolo dei bubbi che denunciarono e sgomitarono per prendere il posto dei cacciati, spesso senza esserne minimamente degni.

Così l'università locale era arretrata quanto a contenuti ma molto avanzata quanto a forma. Un trionfo delle università bubbe che forse in altri paesi arrivò solo dopo e che oggi è talmente naturale da non essere neppure più paradigma di bubbità.

Quanto al comportamento di chi danneggia il mondo per un vantaggio personale chissà se all'epoca era percepito come naturale. Oggi è logico e razionale quanto un bubbo, al punto che un comportamento anche solo minimamente altruista è spesso incomprensibile e, giustamente, guardato con sospetto.