11 marzo 2007

Dico la mia
La questione del riconoscimento civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso non è così rilevante da richiedere l'attenzione di Bubbo Bubboni. Si tratta di qualcosa talmente scontato che credo nessuno sia davvero convinto che prima o poi ogni stato non smetterà di ostacolare qualcosa che è già da tempo nella sensibilità comune dei bubbini.

Quello che mi interessa appuntarmi è vedere che fino ad oggi la casta dei politicanti ritiene che senza un appiattimento ossequioso sul papie si perdono gli unici voti "mobili" che esistono tra le pizze, ovvero quelli del centro. Immondi esponenti della monarchia continuano ad essere agitati dal timore di perdere i voti o di avvantaggiare il lato politico contiguo-""opposto"".

Avranno ragione? Credo di no. Una caratteristica del cattolicesimo italiano è sicuramente quella di pensare e praticare delle posizioni normali e ragionevoli (se non addirittura evangeliche) ma di non criticare mai in pubblico le posizioni bubbiche (e sistematicamente anti-evangeliche) che sono strombazzate a livello ufficiale. Quindi non ci sarà mai una critica pubblica al fatto che il papie si occupa di temi irrilevanti e di buona educazione più che di fede perché questa, dicono i pezzi grossi del cattolicesimo, espliciterebbe una divisione. Intanto nessun credente che non ha fatto della fede una professione si sognerebbe mai di considerare seriamente l'inutile morale sessuale ossessivamente propagandata.

Quindi questo modo di cercare i voti cattolici mi sembra un ulteriore segno della distanza tra regnanti e popolino e nulla più.

Beh, c'è ancora una cosa molto critica sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. E' un po' l'analogo dei rischi delle strategie FUD che si usano in ambito industriale. Qui tra le tapas i matrimoni così ci sono. La società non si affatto disintegrata, non ci sono state milioni di conversioni a pratiche e gusti sessuali diversi, insomma non è successo un bel niente di sconvolgente. Solo molti hanno guadagnato in serenità e null'altro.

Un bel rischio! Dopo aver strombazzato la fine del mondo quando, prima o poi, i reali concederanno benignamente un diritto civile, si vedrà che il mondo non finisce, che i voti non si spostano per questo, che i cavalli dei cosacchi continuano ad abbeverarsi nelle loro stalle, che la relazione tra monarchia e bubbini rimane sostanzialmente immutata.

Troppo bubbo!