Qualche tempo fa ho letto un articolo sulla stampa focacciara dove un bubbo diceva "Bubberis? Ma che ne sa Bubberis di medicina? E' laureato in filosofia!".
E' una bubbità per ragioni generiche e specifiche:
1) da quando è stata abolita la facoltà di "Medicina e filosofia" la medicina è progredita e i medici sono arretrati;
2) per quello che ne sanno i medici su tante cose, un bubbo generico può azzeccarci o sbagliare con % non necessariamente diverse dal professionale. Così come uno statistico non è uno che vince sempre alla lotteria (ma è uno che si astiene dal giocare);
3) vedendo come gli studenti non studiano però sono, prima o poi, titolati in tutt'europ* e visto che, prima o poi, si arriverà alla riforma per cui PRIMA si ottiene il titolo EPPOI, chi vuole, studia credo che le competenze che uno acquisisce studiando con i suoi soldi/tempo su banchi scomodi siano le uniche meritevoli;
4) come già mi ero appuntato il mondo bubbo dice di lodare l'intelligenza ma in realtà premia solo e sempre la memoria, disprezzando l'intelligenza, la fantasia, l'originalità, le nuove strade, ecc. E' notevole vedere che il tradizionalismo feroce, quizzarolo e bubbico è tipico dei giovani e non dei vecchi;
5) uno dei teologi che più hanno influito sul mio insigne pensiero religioso, e uno dei grandi della teologia contemporanea, era "in realtà" un finanziere.
Così mi ha stupito sentire, mentre cercavo alla radio la musica da doccia, che il pennivendolo per parlare di energia intervistava un economista (manco a dirlo... nuclearista). Ma quando devono parlare di bilanci intervistano un chimico degli inchiostri neri e rossi? Per parlare della fame nel mondo un cuoco e per parlare di """sport""" un economista? (umm, l'ultima è corretta...)
Meno male che per parlare di qualsiasi cosa basta sentire l'unico che ne ha davvero competenza: il bubbo!
Bubbitatis conoscienza facit universalitas mundi! Bubbametes sanitati corpie scientia incomprensibulus latinorum sententia ischerzorum eres.
Troppo bubbo!
E' una bubbità per ragioni generiche e specifiche:
1) da quando è stata abolita la facoltà di "Medicina e filosofia" la medicina è progredita e i medici sono arretrati;
2) per quello che ne sanno i medici su tante cose, un bubbo generico può azzeccarci o sbagliare con % non necessariamente diverse dal professionale. Così come uno statistico non è uno che vince sempre alla lotteria (ma è uno che si astiene dal giocare);
3) vedendo come gli studenti non studiano però sono, prima o poi, titolati in tutt'europ* e visto che, prima o poi, si arriverà alla riforma per cui PRIMA si ottiene il titolo EPPOI, chi vuole, studia credo che le competenze che uno acquisisce studiando con i suoi soldi/tempo su banchi scomodi siano le uniche meritevoli;
4) come già mi ero appuntato il mondo bubbo dice di lodare l'intelligenza ma in realtà premia solo e sempre la memoria, disprezzando l'intelligenza, la fantasia, l'originalità, le nuove strade, ecc. E' notevole vedere che il tradizionalismo feroce, quizzarolo e bubbico è tipico dei giovani e non dei vecchi;
5) uno dei teologi che più hanno influito sul mio insigne pensiero religioso, e uno dei grandi della teologia contemporanea, era "in realtà" un finanziere.
Così mi ha stupito sentire, mentre cercavo alla radio la musica da doccia, che il pennivendolo per parlare di energia intervistava un economista (manco a dirlo... nuclearista). Ma quando devono parlare di bilanci intervistano un chimico degli inchiostri neri e rossi? Per parlare della fame nel mondo un cuoco e per parlare di """sport""" un economista? (umm, l'ultima è corretta...)
Meno male che per parlare di qualsiasi cosa basta sentire l'unico che ne ha davvero competenza: il bubbo!
Bubbitatis conoscienza facit universalitas mundi! Bubbametes sanitati corpie scientia incomprensibulus latinorum sententia ischerzorum eres.
Troppo bubbo!
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