31 agosto 2008

Basi per riscrivere la filosofia antica
Uno dei temi più curiosi della neuro-pseudoscienza è sicuramente la programmazione del bubbo. Infatti il bubbo, a differenza dei più astuti oggetti elettronici, è privo di un connettorino o di qualche piazzola che permette di collegarlo al sistema di programmazione.

Quindi il bubbo si programma attraverso le cose che fa, per gli aspetti più importanti, e attraverso le cose che vede/sente per gli aspetti più vaghi.

Infatti il bubbino appena nato acquisisce una prima programmazione attraverso i movimenti (es. gattonare) in un modo così importante che in caso di sfortunati malfunzionamenti del cervellino si può sopperire intensificando i movimenti e/o prolungandoli oltre il tempo di programmazione tipico.

Tutto ciò premesso è chiaro che:
1) se uno impara che gli errori si cancellano con backspace;
2) che si può sempre riformattare tutto, male che vada;
3) che se si rompe si fa prima a ricomprarlo;
4) che se ti manca un pezzo basta uscire a comprarlo;
5) che il cielo di notte è nero quando non ci sono le nuvole e bianco quando ci sono, ma comunque la via lattea non si vede praticamente mai

è chiaro che poi le cose sono quelle che sono.

Troppo bubbo!