Come già mi appuntavo sono andato ad una manifestazione dove si ricordavano fatti come dice qui e qui e un'altra dove si ricordava qui nel '43.
Alla prima manifestazione il bubbo con gli altoparlanti faceva un buon discorso, ricordando le leggi razziali note come [COGNOME1]-[COGNOME2] (considerati di centrosinistra) o come [COGNOME3]-[COGNOME4] (considerati di destra xenofoba). Coerentemente il bubbo diceva di non fidarsi di chi dice sx! sx! eppoi quando può mette i campi di concentramento. La cosa non è piaciuta ai partiti che non sono neppure stati inviati e che, come partiti grossi, non cerano anche seppoi cercano sempre di dire che lo faranno o farebbero ma senza poter mai dire di aver fatto.
Alla seconda cerano pochi, ma era una bella fiaccolata sui luoghi tragici e importante ora che i testimoni diretti ancora vivi sono pochissimi. Anche qui i discorsi erano belli e esplicavano perché non dimenticare a chi già non vuole dimenticare.
L'impatto mediatico credo sia nullo in ambo i casi, ma mi rendo conto ora che non conta più.
Ma mi rendo conto che quello che conta non è il fatto mediatico ma l'esperienza che fai dal vivo. Quello che conta delle manifestazioni è il tempo speso per fare il percorso, l'odore della cera delle fiaccole, l'effetto che ti fa vedere le foto sorridenti dei bubbi ammazzati e non il fatto che la TV dica qualcosa. E' un po' come il teatro o il DVD, il museo o il libro con le foto, la vita o un racconto, il bosco o una fiaba, un concerto o l'MP3.
Così come milioni di esseri umani non esistono per i partiti, migliaia di manifestanti non esistono per la TV, neppure la TV e i politicanti non esistono per chi ci ragiona sulle cose.
Navi nella notte
una non arriverà
una continua un viaggio eterno
Tutteddue i passeggeri sorridono.
Troppo bubbo!
Alla prima manifestazione il bubbo con gli altoparlanti faceva un buon discorso, ricordando le leggi razziali note come [COGNOME1]-[COGNOME2] (considerati di centrosinistra) o come [COGNOME3]-[COGNOME4] (considerati di destra xenofoba). Coerentemente il bubbo diceva di non fidarsi di chi dice sx! sx! eppoi quando può mette i campi di concentramento. La cosa non è piaciuta ai partiti che non sono neppure stati inviati e che, come partiti grossi, non cerano anche seppoi cercano sempre di dire che lo faranno o farebbero ma senza poter mai dire di aver fatto.
Alla seconda cerano pochi, ma era una bella fiaccolata sui luoghi tragici e importante ora che i testimoni diretti ancora vivi sono pochissimi. Anche qui i discorsi erano belli e esplicavano perché non dimenticare a chi già non vuole dimenticare.
L'impatto mediatico credo sia nullo in ambo i casi, ma mi rendo conto ora che non conta più.
Ma mi rendo conto che quello che conta non è il fatto mediatico ma l'esperienza che fai dal vivo. Quello che conta delle manifestazioni è il tempo speso per fare il percorso, l'odore della cera delle fiaccole, l'effetto che ti fa vedere le foto sorridenti dei bubbi ammazzati e non il fatto che la TV dica qualcosa. E' un po' come il teatro o il DVD, il museo o il libro con le foto, la vita o un racconto, il bosco o una fiaba, un concerto o l'MP3.
Così come milioni di esseri umani non esistono per i partiti, migliaia di manifestanti non esistono per la TV, neppure la TV e i politicanti non esistono per chi ci ragiona sulle cose.
Navi nella notte
una non arriverà
una continua un viaggio eterno
Tutteddue i passeggeri sorridono.
Troppo bubbo!
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