Vale la pena di prenderla un po' alla larga perché è un tema complesso, anche per un bubbo.
Ai convegni nessuno dice mai cose contro un altra tecnologia lì presente, salvo quello che vuole fare "una provocazione" (= dire una cazzat*). Il "provocatore" in genere è uno che spara sì, ma sempre un po' fuori mira in modo che da non colpire mai nessuno.
Viceversa c'è caso che una "nuova" tecnologia vada esattamente a romprere i piani di marketing di una vecchia, e poi nel mercato si vede, ma, non so bene perché mai e poi mai lo si può dire ai convegni.
Eddire che, al di là della bubbità delle tecnologie, spesso è proprio il modo e la cultura di chi le marketta che è micidiale e ne causa la morte prematura.
Prendiamo il noto oggetto prodotto nella fabbrica dei suicidi che tutti i media strombazzavano (il bello che è globale è che tutti vuol dire tutti) perché devono aver avuto la bella idea di regalarne un po' ai periodisti. Anche se quell'istanza dell'oggetto è bubba, l'ogetto in se non lo è e va proprio contro l'allegro crescimento delle vendite di altri oggetti più o meno simili, ma non si può assolutamente dire.
Il fatto è che spesso le cose sono conflittuali e il giuoco ecomico è a somma zero. Così è bene che quelli che credono che esista il bene comune (ad esempio comune tra chi cerca un buon prezzo per il nuovo oggetto e chi lavora in semischiavitù 12 ore al giorno tutti i giorni nella fabbrica che lo produce) non guardino mai benebene a tutto lo scenario dall'inizio alla fine ma solo ad un pezzetto ben scelto.
Un esempio di conflitto che non si può dire è quello dei palmarini. Dopo anni di bubbità perché l'unico furbo era passato a fare altro, adesso forse una speranza c'è da quelli del noto motore di ricerca. Ovviamente la bubbità è in agguato, ma comunque qualcosa si riesce ad aprire e poi i bubbini fanno le applicazioni sensate. Sensate, cioè pensate da bubbo a bubbo e non in ossequio a modelli di business veri o presunti degli operatori mobili. Ed ecco che non c'è un bene comune. Se vince l'operatore con la sua stupidità perdono gli utenti paganti con le loro esigenze. L'operatore vuole controllare TUTTO, suonare la musica e scegliere come si danza e quando e tutto. Esattamente come con il noto oggetto dei suicidi che chi lo fa sceglie TUTTO, dai contenuti alle applicazioni, cosa e come, quando e quanto.
Può andare bene per il bubbino che qualcuno gli dica cosa fare e come? All'inizio si perché non sa poi, dopo poco, vede i limiti ma, da buon consumatore, crede che non si possa fare nulla di diverso e di più furbo. Però se è bubbo è contento, ma è bene essere bubbo, anzi
Troppo bubbo!
Ai convegni nessuno dice mai cose contro un altra tecnologia lì presente, salvo quello che vuole fare "una provocazione" (= dire una cazzat*). Il "provocatore" in genere è uno che spara sì, ma sempre un po' fuori mira in modo che da non colpire mai nessuno.
Viceversa c'è caso che una "nuova" tecnologia vada esattamente a romprere i piani di marketing di una vecchia, e poi nel mercato si vede, ma, non so bene perché mai e poi mai lo si può dire ai convegni.
Eddire che, al di là della bubbità delle tecnologie, spesso è proprio il modo e la cultura di chi le marketta che è micidiale e ne causa la morte prematura.
Prendiamo il noto oggetto prodotto nella fabbrica dei suicidi che tutti i media strombazzavano (il bello che è globale è che tutti vuol dire tutti) perché devono aver avuto la bella idea di regalarne un po' ai periodisti. Anche se quell'istanza dell'oggetto è bubba, l'ogetto in se non lo è e va proprio contro l'allegro crescimento delle vendite di altri oggetti più o meno simili, ma non si può assolutamente dire.
Il fatto è che spesso le cose sono conflittuali e il giuoco ecomico è a somma zero. Così è bene che quelli che credono che esista il bene comune (ad esempio comune tra chi cerca un buon prezzo per il nuovo oggetto e chi lavora in semischiavitù 12 ore al giorno tutti i giorni nella fabbrica che lo produce) non guardino mai benebene a tutto lo scenario dall'inizio alla fine ma solo ad un pezzetto ben scelto.
Un esempio di conflitto che non si può dire è quello dei palmarini. Dopo anni di bubbità perché l'unico furbo era passato a fare altro, adesso forse una speranza c'è da quelli del noto motore di ricerca. Ovviamente la bubbità è in agguato, ma comunque qualcosa si riesce ad aprire e poi i bubbini fanno le applicazioni sensate. Sensate, cioè pensate da bubbo a bubbo e non in ossequio a modelli di business veri o presunti degli operatori mobili. Ed ecco che non c'è un bene comune. Se vince l'operatore con la sua stupidità perdono gli utenti paganti con le loro esigenze. L'operatore vuole controllare TUTTO, suonare la musica e scegliere come si danza e quando e tutto. Esattamente come con il noto oggetto dei suicidi che chi lo fa sceglie TUTTO, dai contenuti alle applicazioni, cosa e come, quando e quanto.
Può andare bene per il bubbino che qualcuno gli dica cosa fare e come? All'inizio si perché non sa poi, dopo poco, vede i limiti ma, da buon consumatore, crede che non si possa fare nulla di diverso e di più furbo. Però se è bubbo è contento, ma è bene essere bubbo, anzi
Troppo bubbo!
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