21 luglio 2010

Dei adoratio in ipsum dolor
 Leggevo un articolo che un po' copiava quello di Bubboni che esplicava di come il dolore ospedaliero sia culturale e quindi soggetto al principio di babele.

Lì dicevano però le solite cose del velo che non lo vogliono togliere o di quelli che il sabato vogliono staccare il riscaldamento dei pampini piccoli piccoli e il sangue e le cose. Allora hanno pensato di mettere un tale ma della religione che esplica che non dice così ma cosà e che si può fare come dicono che poi si guarisce.

La cosa è bubba perché pare che non riguardi la religione più diffusa del posto dove hanno questa idea di mettere il tale ma solo alcune che poi non è che ci sono solo questi casi che sono sempre i soliti.

Meglio sarebbe mettere un tale esperto nella regione dei soldi che, ad esempio, spiega al professorone che è sempre lì con quelli della tale confessione che non è mai venuto in terra un deo che ha detto che far pagare meno senza fattura è sacrosanto. O anche che spiega che prescrivere i farmaci inutili e di marca che ti regalano le cose non è affatto una missione. E neppure le valvole e le protesi contraffatte che c'è la mazzetta non è vero che basta fare la crocetta del coso per mille e uno va in paradiso lostesso.

Poi ci vorrebbe uno della religione della pseudoscienza che esplica che non è che perché il medico non ci capisce nulla che si astiene dal prescrivere una cura o che senza prima guardare il motore di ricerca non vanno presi i farmaci che nonsisa mai che ci hanno messo dentro e che non è vero che il bubbato di cianupotassico è un prodotto naturale e quindi fa sempre bene o al più non fa male.

Troppo bubbo!