19 novembre 2012

In felix civitas
Effettivamente cè un passaggio dell'articolo di qualche tempo fa che è rilevante. Mille sono gli effetti che cera la guerra fredda e uno di questi è che non si poteva lasciare che i posti di confine fossero abbandonati o pieni di riottosi.

Io la vevo visto nella città che cera il muro. Allora erano poche col muro, ora che lo hanno tolto da lì non si contano più e sono molto, ma molto, più lunghi ed assassini. A me sembra bubbo quando ne celebrano la "caduta". A me pare come uno che si contenti che il sacco delle gramigne è finalmente vuoto senza accorgersi che aveva un buco e che tutte le gramigne sono finite in tutto il campo ma di frutta o quello che si mangia la gramigna con le sue zampette aguzze.

Nella città che cera il muro avevano tanta cura che fosse bella (la parte dei buoni) perché se la gente andava via o non ci piaceva poi rischiavano che sela prendevano i cattivi. Così avevano più cura, cera più cose e tutto.

Un po' in piccolo ma anche per gli altri di confine non cera il capitalismo feroce feroce, altrimenti poi magari andavano via o poi si mettevano daccordo coi cattivi.

Ma ora tutto questo non serve più. Il trasferimento di richezza non ha più bisogno di essere moderato, sarebbe assurdo farlo. Ora è logico cacciare la gente dalle case con debiti enormi di spese ed interessi e poi rivendere le stesse case per pochi soldi, avere i poveri nella spazzatura, i ospedali che rimandano le cure al prossimo budget, non pagare gli stipendi e pagare i studi sulla crisi dei consumi e tutto quello che prima non cera.

Così come prima era logico fare bella figura che cerano i cattivi alla porta ora è logico essere i cattivi perché la porta non cè più. Logicamente è

Troppo bubbo!