10 agosto 2013

Comparatio historicus
Stavo leggendo un libro che dice quello dell'hyperinflazione ma nel paese dei wusterl per vedere se cera qualcosa di simile alla deindustrializzazione pizzaiola ma scritto da altri che poi non sono io.
Ho anche mirato a quello della città dei mericani che è fallita ma non ha a che fare, anche se quello che ho letto non è abbastanza che lo capiscono o che lo spiegano. Di comune cè quello che cera il partito da anni e che facevano le grosse opere anziché la manutenzione che funzionavano bene, ma per il resto non è un processo simile nelle cause e, quello che mi interessa, negli effetti economici, sociali, culturali e bubbici.

Nei wusterl qualcosa di simile cè più che altro perché il libro non è che dice solo quello dei numeri e le cose ma esplica bene di come e quanto l'hyperinflazione ha influenzato sulla cultura e sui valori dei bubbi che cerano. Anche delle pellicole che io avevo visto parlvano di questo, ma io non lavevo capito mica ma poi magari le rivedo e allora lo capisco.

Però cè un punto di grandissima differenza. Uno che cera e che lo ha poi capito cosa succedeva (cosa poco scontata, in genere chi vive qualcosa di così forte non lo capisce ed è riottoso quando poi dopo anni glielo esplicano) dice che andava a sentire che parlavano per sapere cosa ne pensavano ma i bubbi contemporanei. Relata anche che nella tavola che mangiavano cerano due che riportavano come loro lo pinione del giornale del giorno ma gli altri no: o era quella propria della loro generazione historica o quella del loro strato sociale o quella che avevano acquisito dalla dissoluzione di quelle che gli sarebbero state proprie.

Ora nel caso della deindustrializzazione pizzaiola questo non esiste. Una delle grandissime speranze, forse l'unica rimasta, sulla società pizzaiola è che la propaganda è talmente estesa ed effettiva che sarebbe perfettamente inutile sentire parlare i bubbi ma, per contro, se la proganda cambia nel giro di poco può ficcare nelle teste qualsiasi cosa a piacere. Non è che questo sia un alabare la potenza della propaganda, che in realità è molto limitata, quanto valutare come il livello di ignoranza dovuto agli studi e l'assenza di riferimenti di pensamento un minimo forti permettano un telecontrollo che solo le pizze.

Quindi se facessi una statistica ma accuratissima sul pensamento dei bubbi delle pizze ne ricaverei quello che cera alla TV il giorno prima o, per i più acuti, due giorni prima. Se non fosse così la statistica non sarebbe accurata o il campione sarebbe poco rappresentativo.

Allora quello che cerco sono quei riflessi, quelle ombre, che restano pur vive anche dopo e non ostante la propaganda. Una frase con delle parole fuori dal set standardizzato, un dubbio che non era permesso avere, una paura profonda ma che non hai più le parole per raccontare, quello è la fotografia per il lato bubbo di questa fase della deindustrializzazione.

Almeno fino alla prossima fase.

Troppo bubbo!