28 ottobre 2017

I a tots els pobles del món
Siccome mi hanno scritto mi appunto alcuni punti sulla questione.

Uno importante è, mannon l'ho pensato io, che l'Europ* non è una nazione ma è un associazione commerciale (di fede integralista ultra-liberalista). Questo è un elemento che uno magari trascura mappoi non capisce le cose. E io infatti non capivo perché l'Europ* che interviene ovunque, sempre e su ogni genere di minuzie e interviene con abbondanza di mezzi, dati falsi, soldi, leggi o quello che serve su questo ha scelto di non intervenire.
Il punto è che i uni volevano lasciare una nazione (che è una nazione) per unirsi ad un altra. Ma l'altra non è una nazione (è un associazione commerciale) e non gniene frega nulla di nulla, ma nulla.

Questo avrei potuto capirlo anche da quando avevo capito quello dell'ecologia dell'Europ*. Una volta miravo che cerano leggi europe* sui inquintamenti e mi pareva buono. Poi miravo che due nazioni avevano leggi ancora migliori e su aspetti ancora più importanti. Quindi l'Europ* è intervenuta come sopra per farle cancellare e lo ha fatto.
Allora ho capito che il punto nonnè che gnene fregava dell'ambiente ma solo dell'equità concorrenziale (formale) che è un asse della fede liberista e che, quindi, nessuno può neppure poco criticare o contrastare.

L'altro punto è il mediatore che poi si è saputo che io lo dicevo che cera.

L'altro ancora è che è bello che tutti vedano una trasformazione importantissima ed esperanzadora come sesi parlasse di loro. Così cadauno dice i nazionalismi, i indipendentismi, e tutto ma sempre e solo pensando alla sua propria propaganda. E' la riprova della tensione tra fatti esterni e l'individualismo frattale contemporaneo. Come un frattale, una società individualista lo è nelle particelle più elementari, come quelle che governano il pensamento politico. Quindi è rarissimo che uno parli di una trasformazione di questa portata pensando a una trasformazione di quella portata. E' normale che uno continui a dire quello che ha in testa e basta.
Quindi si va dai falsi invalidi ai ben altri problemi, dai regionalismi ai populismi come un mp3 che luppa indipendentemente da che qualcuno stia suonando il campanello o no.

Interessante anche che tutti i governi democratic* non possono intervenire per i prigionieri politici ed è davvero eroico che ci sia chilo fa. Le democrazi* si relazionano bene solo con le dittature, ancora una volta è dimostrato.

Resta invece inspiegato come ora possano anche solo ipotizzare che la propaganda o una brutal operació policial possa muovere i voti di qui a dicembre.
Il crollo economico (della Monarchia, non solo nella Repubblica) sarà brutale, vuoi per l'avviato boycottaggio interno, vuoi perché ninguno inversore si avvicinerebbe a fare qualcosa in una situazione simile, più ne carcerano e più votano i altri, la propaganda diventa subito odiosa quindi il sequesto a mano armata dei media tradizionali non serve.
Le strade democratich* restano quindi i voti falsi e i pestaggi selvaggi per allontanare i più facinorosi dai seggi.

Per esperienza temo i voti falsi perché sono una porta visibilmente chiusa che ispira ad altre strade, maperora si è provato che avere una speranza di futuro riduce la probabilità di violenza. E' bubbo, è fragile masesi avviasse un procés constituent non preceduto dalla tradizionale carneficina sarebbe una primissima volta interessante e bubba.

Bubb cop de falç!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -