23 marzo 2021

I segni del cambio

Finiti i festeggiamenti per il ritorno della psicosi (del vaccino, quella iniziale era che cera un virus), mi do conto che i governi non sono ancora storditi dal cambio come mi aspettavo.

E' infatti tradizione democratic* ed europe* che qualsiasi sia il problema, se un governo ma ha fatto una legge o almeno avviato un debate o anchessolo presentato un progetto o detto cheppoi sene occuperà allora il problema è soluzionato. Infatti tutti presentano progetti chennon hanno nessuna intenzione di discutere e discutono di temi succui non hanno nessuna intenzione di fare leggi, ma tanto basta. Esseppoi cè la legge, qualsiasi cosa dica il testo allora nessuno ha diritto di opinare ulteriormente perché qualcosa è gia stato fatto, poi si vedrà negli anni sesserve.

Ma con il virus non è così: o si fanno i passi giusti, nei tempi giusti e per le durate giuste oppure cissi può solo "abituare" che centinaia di morti al giorno e un numero imprecisato di nuovi invalidi non hanno nessuna importanza economico/sociale e che in realità sono colpa dei furbetti della mascherina.

Cioè non basta fare fossanche un decreto, bisogna pure, e qui sta la novità, che il testo sia corretto, sensato ed applicato correttamente. Insomma è un mondo checcambia ma dalle fondamenta che furono poste nei secoli.

Nonnò visto il benché minimo segno che un governo degli stati ma tuttora infetti si sia reso conto del cambio, per ora vedo la psicosi. i furbetti, dati falsi presentati falsamente, la "strategia" vaccinale (che sarebbe aspettare che tutto si soluzioni dassè senza capire nulla dei vaccini, o la solenne cretinata dell'immunità di gregge (che sarebbe aspettare che tutto si soluzioni dassè prima del business del turismo ma estivo). I stati già sanati ovviamente hanno capito e fatto, ma chi si è sanato nel corso del primo anno è persempre distinto.

Del resto è appena iniziato il secondo anno, capisco che non si possa pretendere chissà che rapidezza, però se neanche si parte nonnè che si possa poi arrivare prima o poi.

Anche in ossequio al fatto che i tempi della nomina del novello pizzaiolo (che, niente paura!, anche se pizzaiolo è garantito che non si comporta come uno dei soliti selvaggi pizzaioli abituati più al bunga che a pagare i debiti!) sembrano essere stati clamorosamente errati.

Il fidato doveva avviare rapidamente il saccheggio dei conti e la devastazione energetica assicurando che pure i pigri pizzaioli iniziassero una buona volta a lavorare e a civilizzarsi e invece neppure si può ma tuttora inizare. Poracci! Erano onesti e limpidi nel loro razzismo e nei loro pregiudizi, ma sbagliare i tempi è stato un errore difficile da rimediare.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -