28 febbraio 2007

L'amore per... gli oggetti
Una delle cose che più distinguono la nostra epoca dai secoli buoi del passato è l'amore dedicato agli oggetti. E, come tutte le relazioni d'amore, l'impressionante quantità di tempo dedicata agli amati oggetti.

Siccome però il tempo è la risorsa scarsa più importante (per chi ha la pancia piena senza sforzo) la quantità di oggetti è forzatamente limitata.

Mi ricordo di questo principio quando in aereoporto i soliti bubbi offrono carte di credito gratuite. Gratuite? Quello che serve sarebbero oggetti (oggetti e servizi coincidono dal punto di vista del markettaro bubbo) liberi, anche a pagamento.

Così la carta di credito gratuita (come qualsiasi altro oggetto) impone al fortunato possessore l'archiviazione vitalizia di documenti cartacei o elettronici, la conservazione di pin e numeri da usare in caso di furto, lo scrupoloso controllo degli addebiti, qualche telefonata ai bubbi del solito call-center e via lavorando per ore e ore, anche oltre la morte della carta.

Ho notato che il mio telefonino più recente ha già precaricaricati messaggi come "Ti voglio bene", "Ti amo anch'io", "Chiamami", ecc. Credevo che servissero a gestire in modo semi-automatico le pigre relazioni elettroniche moderne, invece servono a risparmiare tempo da dedicare alla selezione degli sfondi per cellulare...

Troppo bubbo!