Tra le tante bubberie del top management una è di provata bubbità però diffusissima. Le fusioni/acquisizioni/separazioni HW-SW-servizi sono un cassico dannosissimo per lo sviluppo di prodotti sensati.
Le società della consulenza top, quelle che aiutano i top-bubbs incapaci a non sentirsi inetti e soli nella stanza dei bottoni, si gonfiano sempre ben bene da queste trasformazioni aziendali e così le perpetuano in barba alla loro inefficacia.
Un eccezione c'è, ma è solo 'mericana. Quella di comprare un concorrente e poi ucciderlo. Però non ho mai visto qualche azienda europea avere una strategia così chiara da poter fare i passaggi logici necessari a simili operazioni. Non è certo l'astuzia dei regolatori ad impedire simili operazioni anticoncorrenziali ma l'incapacità di valutare i concorrenti tipica delle aziende europee.
Fin qui me ne importerebbe anche poco, il problema è che uno dei settori tecno più massacrato da queste continue modifiche societarie, con conseguenti blocchi dello sviluppo e cacciata dei pochi progettisti validi, è quello dei palmari.
Il settore dei palmari è sostanzialmente nato perché numero 1 progettista intelligente ha avuto la possibilità di tirar fuori dei prodotti. Però i palmari non potevano avere quote di mercato alte a causa di prestazioni limitate, della necessità di adeguare la propria vita al palmare e a causa della limitatezza dell'input.
Oggi il settore avrebbe vita come punto di integrazione delle chilate di HW che un tecno-freak si porta a spasso: cellulare casa, celulare ufficio, cordless VoIP, cordless SIP, navigatore, palmare, mp3-mp4-foto, browser wi-fi, ecc. Però nessun costruttore è in grado di tirar fuori un oggetto che integri quanto sarebbe sensato integrare e non certo per questioni di costo.
Ogni palmare/smart-phone è progettato con la logica della coperta corta. Tutti sappiamo quello che ci vorrebbe dentro ma nessuno integra più di un tot % delle funzionalità a causa della bubbità delle cose.
Così non scegli quello che vuoi ma quello che devi trovare in altre chilate di HW da portarsi a spasso, con conseguenti pile da ricaricare, custodie, ganci, kit auto, ecc.
Cercare un palmare è una pena, a causa del disastro delle aziende che sono in questo segmento. Chi sta ancora cercando un sistema operativo, chi rimarchia quello che hanno trovato i bubbini spediti dal Gran Khan, chi vuole essere in un segmento ma senza dare problemi al segmento che sta mungendo, chi vuole ridurre il costo dello 0,05% a scapito di funzionalità che valgono il 10% del prezzo, chi proprio non ha idea di come si usi un cellulare in europa, chi non ha capito quanto costa un 1 GB di flash, chi non ha capito quanto costa 1 kB di dati GPRS, chi non ha sa cos'è un profilo bluetooth, ecc.
Vabbé ci saranno anche dietro le solite questioni di brevetti, la fatica di affermare il prodotto, ecc. però l'assenza totale di prodotti che potrebbero elettronicamente esistere mi fa pensare che i ritardi dovuti all'instabilità delle aziende sono prioritari.
Un po' come alcuni settori nel paese delle pizze. Se i player non venissero comprati e venduti in continuazione forse potrebbero anche combinare qualcosa di sensato. Ma ogni cambiamento butta indietro l'azienda, non si limita a fermarla. Gli organigrammi sono in subbuglio, tutti a mimetizzarsi con la tappezzeria, i vecchi re gettati nella polvere, i bubbi impazzano e trionfano, quel poco che giustificava l'acquisto viene subito soppresso, ecc.
Troppo bubbo!
Le società della consulenza top, quelle che aiutano i top-bubbs incapaci a non sentirsi inetti e soli nella stanza dei bottoni, si gonfiano sempre ben bene da queste trasformazioni aziendali e così le perpetuano in barba alla loro inefficacia.
Un eccezione c'è, ma è solo 'mericana. Quella di comprare un concorrente e poi ucciderlo. Però non ho mai visto qualche azienda europea avere una strategia così chiara da poter fare i passaggi logici necessari a simili operazioni. Non è certo l'astuzia dei regolatori ad impedire simili operazioni anticoncorrenziali ma l'incapacità di valutare i concorrenti tipica delle aziende europee.
Fin qui me ne importerebbe anche poco, il problema è che uno dei settori tecno più massacrato da queste continue modifiche societarie, con conseguenti blocchi dello sviluppo e cacciata dei pochi progettisti validi, è quello dei palmari.
Il settore dei palmari è sostanzialmente nato perché numero 1 progettista intelligente ha avuto la possibilità di tirar fuori dei prodotti. Però i palmari non potevano avere quote di mercato alte a causa di prestazioni limitate, della necessità di adeguare la propria vita al palmare e a causa della limitatezza dell'input.
Oggi il settore avrebbe vita come punto di integrazione delle chilate di HW che un tecno-freak si porta a spasso: cellulare casa, celulare ufficio, cordless VoIP, cordless SIP, navigatore, palmare, mp3-mp4-foto, browser wi-fi, ecc. Però nessun costruttore è in grado di tirar fuori un oggetto che integri quanto sarebbe sensato integrare e non certo per questioni di costo.
Ogni palmare/smart-phone è progettato con la logica della coperta corta. Tutti sappiamo quello che ci vorrebbe dentro ma nessuno integra più di un tot % delle funzionalità a causa della bubbità delle cose.
Così non scegli quello che vuoi ma quello che devi trovare in altre chilate di HW da portarsi a spasso, con conseguenti pile da ricaricare, custodie, ganci, kit auto, ecc.
Cercare un palmare è una pena, a causa del disastro delle aziende che sono in questo segmento. Chi sta ancora cercando un sistema operativo, chi rimarchia quello che hanno trovato i bubbini spediti dal Gran Khan, chi vuole essere in un segmento ma senza dare problemi al segmento che sta mungendo, chi vuole ridurre il costo dello 0,05% a scapito di funzionalità che valgono il 10% del prezzo, chi proprio non ha idea di come si usi un cellulare in europa, chi non ha capito quanto costa un 1 GB di flash, chi non ha capito quanto costa 1 kB di dati GPRS, chi non ha sa cos'è un profilo bluetooth, ecc.
Vabbé ci saranno anche dietro le solite questioni di brevetti, la fatica di affermare il prodotto, ecc. però l'assenza totale di prodotti che potrebbero elettronicamente esistere mi fa pensare che i ritardi dovuti all'instabilità delle aziende sono prioritari.
Un po' come alcuni settori nel paese delle pizze. Se i player non venissero comprati e venduti in continuazione forse potrebbero anche combinare qualcosa di sensato. Ma ogni cambiamento butta indietro l'azienda, non si limita a fermarla. Gli organigrammi sono in subbuglio, tutti a mimetizzarsi con la tappezzeria, i vecchi re gettati nella polvere, i bubbi impazzano e trionfano, quel poco che giustificava l'acquisto viene subito soppresso, ecc.
Troppo bubbo!
2 Comments:
Se ci fosse un prodotto che facesse davvero tutto, uno comprerebbe solo quel prodotto. E l'economia andrebbe a rotoli.
Soprattutto se quel prodotto facesse tutto e bene.
Viceversa oggi siamo circondati da spazzatura malfunzionante e così milioni di bubbini ne acquistano tanta e spesso, sperando che la next release risolva tutti i mali.
Però, ogni tanto, qualcuno scopre che c'è disponibilità di spesa per prodotti un po' meno pirla del solito. Es. un certo navigatore GPS che per alcuni sarebbe stato troppo costoso ed ha aperto un mercato enorme, oppure un certo atteso telefonino mentre altri continuavano con i display b/n e processori penosi per assecondare la politica del sussidio del terminale (perdendosi dei bei soldi per terminali "liberi"), oppure gli mp3 player da 40 GB mentre altri pensavano che più d 1 GB di flash non si può mettere altrimenti il prezzo è troppo elevato per il bubbino, ecc.
Però l'economia di costruttori un po' meno pirla non va affatto male, dopotutto i bubbi sono individualisti e corrono solo da soli.
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