24 dicembre 2008

Proviamo
Anche "proviamo" è un termine che indica bubbità, un po' come "secondo me". Solo che l'ho studiato meno anche perché è talmente comune in informatica che è difficile categorizzarlo benebene.

1) uso lecito. "Proviamo" perché è qualcosa di mai tentato e non c'è ancora un sistema di dati che permette di valutare le conseguenze del gesto con un ambiente simulato. Ad esempio "proviamo a vedere se un bubbo su marte è contento".

2) uso un po' meno lecito. "Proviamo" perché valutare le conseguenze è troppo complesso/costoso/lento e quindi è meglio provare. Es. "proviamo se con questo medicinale ti passa", nel senso che per prevedere se ti passa o se il medicinale ti fa male bisognerebbe fare tanto di quel lavoro che per un bubbo medio non vale la pena, che al più muore o comuque perde la causa legale. Se fossi un bubbo grosso il "proviamo" sarebbe inutile perché al meglio della tecnologia si saprebbe già se il farmaco ti fa bene o no.

3) uso bubbo. E' quello informatico/pseudo-scientifico. "Proviamo" perché non lo so, perché non ho l'informazione, perché non ho tempo e capacità per capire cosa dice il manuale, perché tanto i danni sono tutti tuoi se qualcosa va male, ecc.

Ma non basta, solo che ora non ci posso riflessionare di più. Ma tanto è già

Troppo bubbo!