14 agosto 2009

Bubbitatis laude cantorum
Tutto sommato è una fortuna che gli scagnozzi dell'ultimo (in ordine di tempo, poi ne seguiranno altri) guerrigliero globale non gli sconfinferino le lingue e la storia.

Riflessionavo, infatti, su come una diffusa canzone (tra i giovani dell'epoca) non libera del 1972 continene un incitamento al terrorismo che se lo capissero i cowboy andrebbero a ripescare la ricetta del santo gratinato. E più. Oltre allo stragismo si afferma esplicitamente che esistevano delle classi sociali e che la giustizia è sottomessa alla eventuale distruzione di beni di proprietà di società che, anni dopo, sarebbero state destinate alla liberalizzazione!

Insomma anni dopo lo stragismo e la distruzione di beni della collettività sarebbe sì stata parte dell'andazzo economico, ma con fini ben più nobili ed indiscutibili.

E' bello però che sia un'industria che non brilla tanto per senso dell'umorismo e flessibilità che si incarica di diffondere anche al giorno d'oggi queste antiche canzoni guerrigiliere, oramai finite fuori contesto.

Però ci sono anche le canzoni attuali e di quelle odio tanto quelle che sono fatte come elenco di comandi bubbi. Tipo quella che pompano oggidì che dice tipo "fatti schizzare dalle macchine e poi devi essere contento e bubbo, e poi fai questo e poi quest altro altrimenti (ti fanno capire senza dirlo) sei bubbo". Cheppoi quando hanno girato il video il blaterante gli hanno messo la controfigura perché non si bagnasse!

Comunque è la moda e così ne ho scritta una tutta bubba. Manca la musica che non posso mettere qui per paura delle società bubbe e le parole non quadrano tanto, ma non importa. Una volta che la pompano a tutti i bubbi piace e comunque è l'unica che c'è su tutti i canali e i supermercati.

"Togli i lacci da tutte le tue scarpe,
e poi corri libero senza lacciuoli per una discesa di fiori.
Lega i lacci tra di loro,
per unire i tuoi pensieri con nodi di amicizia.
Spalanca la finestra,
per far entrare il mondo nella tua stanzetta.
Esci sul balcone,
e ruba un raggio di sole solo per te.
Lega il tuo balcone a quello dei vicini,
per stringere un pezzetto di mondo al tuo cuore.
Chiama fuori il pampino rompicazz* urlante dei vicini,
per condividere la tua gioia di essere vivo.
Insegna al pampino rompicazz* urlante a camminare su una corda di lacci annodati stesa tra due balconi al decimo piano,
e ridi e ridi e ridi.
Togli la corda di lacci,
perché chi ama lascia andare le cose e non vuole prove.

E poi pensa, e pensa, e pensa mentre un raggio di sole ti illumina.
E pensa, e pensa, e pensa mentre finalmente il silenzio ti dà la pace.

E pensa a cosa stavano pensando i ns. avvocati quando hanno approvato questo testo,
e vivi felice di quello stesso pensiero bubbo,
tanto bubbo,
troppo bubbo!"