23 febbraio 2010

Judicio audii
Tutto sommato non credo di essere un cattivo mixerista, anche se da tempo non esercito. Capire comè e come non è non è ppoi difficile, però, forse per la mancanza di attività non sono veloce a capire come soluzionare le magagne dell'audio. Ci arrivo, credo, ma a passo di bubbo.

Del resto è bubbo notare come a chi parla non gniene importa un peperone dell'audio in sala. Anche in sale nuove l'audio è pessimo, un po' come sugli aerei che costeranno anche centinaia di euro ma hanno un sistema di megafonia che, tutto intero, non vale un mio paio di cuffiette di quelle che danno in treno. Non mi è chiaro benebene il perché, ma quando si tratta di audio pubblico finisce tutta la pseudoscienza tecnoelettronica del mondo bubbo.

Comuque ero li a sentire che provavano una canzone e l'audio non andava. Era un gospel con base registrata e i bubbi che cantavano. Almeno 10 microfoni, non era quello il problema ma il suono non andava. Poi capisco. La base era troppo forte e si mangiava i pezzi migliori dei cantanti e, probabilmente, i microfoni non avevano la giusta dinamica per quel tipo di musica (logico, con 10 microfoni avranno tirato a risparmiare un po' troppo).

Finisce il brano e il conduttore del coro si rivolge al mixerista. "Andava bene ma la base non la sentivo. Meno male che abbiamo i microfoni nuovi."

Troppo bubbo!