11 marzo 2010

Questioni questionis
Ora che tutti i politicanti vogliono incontrare la società civile (boh? in genere non la ricevono e ora vengono loro. Non vorrei essere complottista ma forse avranno un motivo) tanti chiedono di fare le domande al politicante.

Tutti bubbi vorrebbero dire le cose difficili che poi si vede chi risponde bene e lo si vota contenti, oppure lo si vota lostesso perché tanto l'altro è peggio o è male. Giù mi ero detto che è un concetto sbagliato. Io stesso so benissimo, per via delle tante conferenze e presentazioni, rispondere a qualsiasi domanda ottenendo esattamente l'effetto che voglio. Voglio che il bubbo pensi che sono buono? Voglio che tutti pensino che il bubbo della domanda è bubbo? Voglio che nessuno tenti di fare una seconda domanda? Non è un problema, basta usare i sistemi.

Allora cosa chiedere che magari il politicante non conosce le tecniche? Il fatto vero è che non mi interessano le risposte, ne spontanee ne quelle automatiche che, dopo un po', ti vengono pronte. Le questioni vere non si trattano in campagna elettorale, è un periodo in cui il politicante parla non è quello che ascolta o che prende ordini. Anche i lobbisti sono in vacanza perché tanto sanno che il politicante dice quello che chi domanda vuole sentire non quello che farà poi, quando il bubbo della domanda tutta fiera tanto non guarda o non capisce.

Ma ci sono anche altri due motivi. Per me è ora di smetterla di considerare i politicanti come interlocutori universali. Non lo sono su moltissime cose e non vanno sempre considerati come quelli che possono risolvere le bubberie. Tutti a supplicare, tutti a chiedere, come se fosse vero che hanno i fili del potere. Così i bubbini credono che l'esecutore tattico sia il pensatore strategico e si dimenticano di dare alle istituzioni giuste la considerazione giusta e non di più. Per il resto ci sono le lobbi, gli amici, il tradizionalismo, le mafie e tutto, non solo i politicanti.

L'altra è che non ci possono essere candidati sciolti. Sono finiti con il meccanismo. Ad esempio vedevo che c'è uno indipendente nella lista di un partito. Già, ma il suo partito non è indipendente da un accordo elettorale con i soliti bubbi. Non solo, se lo votassi prenderei anche il listino di un ladrone pieno di "figli di". E non basta il voto disgiunto per salvarsi dal listino di impresentabili impresentati. Allora non è indipendente da troppe cose bubbe ma solo da qualche aspetto che magari non sarà neanche tanto rilevante nel corso di tempi futuri e incerti.

Così non è questo il momento di fare domande. Questo è il momento di dire e non quello di farsi raccontare le favolette belle. E pure chiedendole.

Troppo bubbo!