31 ottobre 2011

Corso per dilettici
E' bubbo notare come sarebbe segno di sanità per una nazione di occuparsi dei meno protetti e dare a tutti le opportunità e la possibilità di accedere al giusto lavoro per le proprie inclinazioni e capacità.
Mi stupisce sempre vedere la persona giusta al posto gisuto perché è rarissimo rispetto ad una massa di infelici o perché hanno un lavoro e ne vorrebbero un altro o perché si devono relazionare con chi nonè al posto giusto. E invece una massa di "figli di" è costretta al mestiere del babbo secondo i rigidi vincoli di casta che sono propri delle moderne società democratiche. E una massa di artisti è costretta a scuole di burocrazia e una massa di pensatori è a fare i lavori ma con le mani e anche si vede il contrario.

Ma mentre parcheggiare negli handicappati è considerato un grandissimo crimine a livello della società civile, le istituzioni sono sempre a metà tra spirito nazi-razzistico e ultratutele burocratiche. Uno stato omofobico che però mette i reati (che non applica assolutamente verso i figli dei principi) e fa i progetti e la propaganda vuota. Il tutto mescolato con istituzioni in perenne lotta per la sopravvivenza, magari come tutelatori di qualche categoria rara e da difendere a suon di presunte o vere europeat*.

Adesso cè quello dei dilettici, ad esempio. Sarebbe bello che uno dilettico potesse mettere a punto quei meccanismi di superamento dei problemi, magari anche senza essere costretto a fare cose che non è adatto e privilegiando quelle dove eccelle e ci piace. Sarebbe sano, utile a tutti e magari non sempre ope-legium ma perché così vuole la voluntatis populurom di una nazione dove tutti hanno parte.

Ma ovviamente non può essere così nei tempi conteporanei. Così i dilettici devono assolutamente fare esattamente le scuole che non andrebbero bene ma con tutto il supporto della burocrazia più bubba e vuota.
 Pochi si prenderebbero l'enorme rogna tutta burocratica di non farli passare a scuola, hanno poi un titolo uguale agli altri, possono quindi concorsare e lavorare dove è meno adatto a loro ma anche a tutti gli altri però con i diritti e le tutele che lo dice anche l'europ*.

Insomma anche in una società profondamente razzistica, sempre ostile con tutto quello che non è "normale" (cioè imparato dalla propaganda), cè lo spazio per vivere meglio da poveri che da "normali". Un po' come quello che se uno non ha qualche disgrazia non ha nessuna agevolazione per le cose, se uno è poverissimo allora ha i aiuti (mentre se è solo povero non li ha), ecc.

Allora ecco l'idea bubba di corsi per dilettici. Si garantisce che qualsiasi commissione darà l'ambitissimo pezzo di carta cheppoi aprirà tutte le porte e l'accesso a tutti i titoli, anche con [PROFESSIONE POTENTISSIMA] in sede per rilascio di certificati di dilettico seduta stante (con pagamento anticipato o a rate). Il corso è facile, il risultato sicuro e vale dallelementari fino alluniversità (che danno uno che prende gli appunti ai corsi e la garanzia assoluta di sempre promosso). A riprova della serietà dei corsi si garantisce un ricorso gratuito a chiunque sarà disprivilegiato pur avendo i diritti.

L'unica cosa che non si insegna ai corsi è come cavarsela se uno è dilettico davvero. Quindi astenersi poveri, desiderosi imparare come fare meglio e poco bubbi in genere.

Ma ai corsi sono benvenuti i
Troppo bubbi!