29 febbraio 2012

De bubbitas comprensioni
Anche il sitio che dicevo che non aveva nulla sulla TAV ora ha qualche articolo! Ohh, è già un segnale che cè in ballo qualcosa di grosso. Io direi soprattutto due principi importanti che sarebbero quello del domino e quello del capo.

Quello del domino è perché il livello di repressione delle antiche libertà è altissimo in tutte le democrazie ma contemporanee. E' chiaro che cè il timore che se cade o anche se solo si incrina qualcosa viene giù tutto. Nella storia pizzaiola è quello delle monetine lanciate proprio di fronte ad uno dei miei alberghi preferiti, ma anche se uno mira la storia del 2 de mayo ci si dà conto che ci sono momenti dove basta pochissimo perché parta tutto il cine e che se anche solo cè una porta chiusa tutto si smonta e magari viene rinviato di mesi o anni.
Se (quando) i noTAV vincono anche tanti altri dicono "ma allora si può vincere anche noi contro la mafia, il partito, i ladroni e tutto e allora proviamoci". Se l'ambiente fosse sano non si sarebbe in questa prospettiva, ma la enorme seprazione tra le caste lo porta così come giustifica l'arroganza dei principi sempre più esplicita e sfacciata.

Quello del capo è un po' come per gli indignados, ma serve una premessa. Alle democrazie piace trattare con le dittature perché per un corrotto tutti sono certamente corrompibili. Per un mafioso è logico che tutti siano altrettanto profondamente mafiosi, ma se non è così la comunicazione è difficile. Se un movimento non ha capi nel senso che si usa nel partito allora manca la possibilità di dialogare, sia pure nel modo mafioso che è proprio del partito. Un movimento senza capi per uno che proietta il proprio marciume su tutto e tutti quelli che ci si relaziona è un grosso problema, così come lo è un buon cambio del terreno di battaglia secondo Su-zu.

Comunque l'articolo del sito l'ho letto tre volte. Una non l'ho capito ma, mi sono detto, facevo altro. Allora mi sono detto che mi metto lì e lo capisco. Ma non l'ho capito. Allora melo sono fatto esplicare, ma non l'ho capito. Allora l'ho riletto ma nulla.

Nella teoria bubba il senso è nella mia testa, e non nelle parole o nella testa di chi scrive, ma non so perché però non funziona. Non sono le frasi con due o tre negazioni che mi spaventano e non ci sono neanche giochi di parole o citazioni rare ma proprio che, leggendolo tutto onesto senza pensare che sia pro o contro, non capisco dove va.

Non so se è un segnale che non ha un senso (che io abbia nella mia testa) o che la teoria bubba della comunicazione va ampliata a casi ancora più bubbi o di comunicazione più malata.

Per non dire dei commentari che prescindono dall'articolo AUT dicono che è bello ma senza esplicarlo. E dire che leggo normalmente certe schifezze ma hanno un senso foss'anche quello che l'autore è un pennivendolo o uno stupido (ma si capisce bene che non ha capito!). O forse è che cè del bubbo ma anche del

Troppo bubbo!