20 marzo 2012

Nil nolens
Mi ricordo di quando che se uno trovava dei volantini nelle scatole che cerano una volta nelle strade (quelle dove poi uno chiamava col telefonino ma stando dentro la scatola, se ricordo bene) o anche in giro, su un muretto, cera solo una cosa che tutti facevano: andarsene.

Quei volantini non dovevano essere toccati e il perché era chiaro. Poi ora si dimentica quanti mesi di carcere hanno messo, ad esempio, quello che aveva fatto una battuta durante un controllo.
Gliera venuto di controllare, annusandoli, i serbatoi dei motorini (ma seri, come se sequestrassero l'acqua in aereo, senza ridere della stupidità della cosa) e il bubbo motociclista aveva detto "Ma credete che il noto sequestrato sia nascosto nel serbatoio del motorino?" (la battuta non era questa, era più divertente, ma ho paura che se riporto le parole poi le trovino). In carcere per mesi, solo per questa battuta, non fa poi tanto ridere dopo tutto.

Oggi è tutto dimenticato e così quei volantini ora magari li vendono, pubblicizzano accuratamente i periodici pizzaioli.

E di questo viene insegnanza. Quello che prima è pericoloso e muoiono poi lo vendono e sono contenti e non si capisce più.

Così anche il tempo e l'ingnoranza alla fine volgono tutto, ma proprio tutto, al bello e al bubbo. Anzi al
Troppo bubbo!

[E non si può che esserne grati, prendere senza più timore un volantino dei prestiti e buttarlo civilmente nella raccolta carta. Tutti progrediti.]