19 febbraio 2013

Signum criticus
Uno dei segni importanti del declino delle pizze era quello della calcisticazzione della politica, cioè di quando dalle posizioni plurali che concordavano per il meglio venne fatto passare che la politica sono come i pallonari contrapposti che uno o vince (e domina) o perde (e trama per riprendere il potere), ecc. ecc.

Ma ora, mirando all'opposizione al noto comico, mi pare valga la pena di appuntarsi il sorgere di una nuova fase nel declino.

Nella fase pre-elettorale contro il comico, come già mi dicevo, non era stata scelta una strategia di attacco ma erano state usate tutte, sperando che almeno una soluzionasse il problema. E' giusto e democratico fare così se uno è il partito.

Ma ora invece il grosso della strategia sono i slogan: - fuori dall'europ* sono tutti morti (e quindi non bisogna chiedere al popolaccio se vuole "uscire" da questa istanza di europ* perché potrebbe sbagliarsi e opinare in modo difforme dal partito) - non è democratico (qualsiasi cosa significhi e senza badare al punto precedente) - grida - non avrebbe autorevolezza in europ* (talmente insensato da essere incontestabile) - parla alla pancia (questo non lo capisco, al più sapevo che si può parlare con la pancia, ma lo dicono spesso) - danneggerebbe l'economia (e qui servirebbe la solita premessa "non capisco niente di economia, ma..." però qui e solo qui manca) - e altri.

E' giusto attivare la propaganda in questo modo, sempre se uno è il partito ed è fedele alla teoria del mandarinato, ma quello che merita di essere segnato è che lo slogan è talmente sintetico da determinare un insecchimento celebrale. Similitatis bubbinis quam solus ode unica verba, nil pote varietatis verba loquenda chi ascolta e ripete solo slogan non può disviluppare una completa capacità di raziocinio.

Questo è tanto vero che spesso gli slogan si contraddicono, non sono falsificabili o dimostrabili, si applicano più al partito che al comico ma chi li ripete, ritenendoli propri, sembra incapace di elaborarli realmente.

Non dico che chi critica il comico non capisce quello che dice ma che è significativo che pur io, che non ho poi tanti contatti coi pizzaioli, senta ripetere sempre gli stessi slogan senza altra aggiunta personale che non sia una diversa selezione o sequenza dello stesso set di frasi pre-pensate.

Eppure sarebbe anche possibile criticare il comico ma davvero, ricorrendo a proprie valutazioni ed espressando i propri valori e le proprie priorità. Dopotutto il partito è contro per delle ottime ragioni, non per i bubbi slogan!
Ma lo slogan non è la versione breve di un ragionamento complesso. E' oramai il motivo per cui un ragionamento complesso non può essere fatto o capito.

O, detto in modo da poter essere capito,
Troppo bubbo!