17 dicembre 2015

Senza
Ah, con tutta la bubberia del mondo, ora che l'uso di parole stramplatate che solo la stupidità artificiale può propalare è la norma dei manuali e siti, ora che il latinus bubbonianus è lex et dirittus, proprio ora non ho tempo di annotarmi tutte le bubberie e di riflessionarne la loro origine.

Ah, mancherà ai futuri una descritio mundi che ninguno potrà poi ricostruire perché la falsità della rappresentazione ufficiale e della propaganda ne nasconderà i tratti più bubbi e, quindi, più essenziali.

Vabbé.

Miravo una pellicola che giocano a scacchi (sarebbe quel gioco che si mangiano delle figurine, non solo i dischetti, anche se le regole sono poi praticamente le stesse tolto che le figurine non si mettono mai una sopra l'altra perché non ci stanno).
E che siccome volevano far credere che uno era molto bravo allora non era li con le figurine ma diceva all'altro le posizioni e allora l'altro (che comunque doveva sembrare anche lui bravino anche se non era il protagonista e, fosse un'altra pellicola, moriva verso la fine) le capiva e rispondeva.

Cioè per dire che uno, anzi due, erano bravi giocavano alle figurine ma senza, solo a mente. Inoltre non erano bubbi altrimenti la polemica sulla posizione delle figurine avrebbe occupato metà della pellicola.

Già mi ero appuntanto, e mi piacerebbe, che se uno legge i segnetti allora non ha bisogno che gli suonino la musica perché dai segnetti passa al suono ma nella mente.

Forse anche se uno è bubbissimo può divertirsi bubbamente con i diavoletti di Cartesio ma senza mirarli nel loro magico et infinito andirivieni, ma solo a mente.

E anche se uno è matematico, ma bravissimo, allora può fare i conti a mente, senza le ditine (mah, non è che sia così convinto cheppoi siano giusti, comunque forse sì).

Ecco allora anche se uno è un blogger ma bravissimo allora anche senza che scrive poi rimane traccia delle bubberie ma a mente. Però un po' poi mi dimentico della bubberia del mondo, anche sene rimane traccia.

Troppo bubbo!