Ho visto più volte prendere delle descioni basandosi su un universo statistico pari a 1, soprattutto ad livelli bubbissimi. Es. il figlio del capone gioca online, il giorno dopo non si parla che dello sviluppo del gioco online e di quanto investirci.
Quindi non dovrei citare questo esempio perché nega due mie considerazioni sui servizi mobili. Bubbo Bubboni crede nella tv mobile (che, massacrata, dal marketing degli operatori con prezzi complicatissimi e altissimi può risorgere sulle auto, sulle memorie e in mille altre forme), ma il medesimo Bubbo Bubboni non crede nella videocomunicazione che, ovvio, non morirà ma non potrà crescere.
Eravamo sull'autobus di linea diretti verso il Fuji, mattina di domenica, traffico contenuto ma viaggio un po' lento. Il bubbo indigeno seduto davanti apre il cell, gira lo schermo e accende la mobile TV! Perfetto, proprio lo scenario vincente! Mi annoio, il cervello rallenta, mi rincretinisco del tutto con la mobile TV!
Lo zapping è come da noi, una pena. I canali sono quelli visti in albergo. Dopo neppure un minuto, più che altro trascorso in attesa del video, il bubbo spegne e inizia a sonnecchiare! Un dramma!
Passa un po' di tempo, ora è la strada in salita a far rallentare. Il bubbo riprova! Bene, solo che la copertura è scarsa! Il segnale è incerto, assente. I programmi sembrano identici a 90 minuti fa. Il bubbo rinuncia e riprende a sonnecchiare.
Ok. Non tutto è perduto. A parte le folli formule d'offerta, copertura e zapping sono gli stessi problemi che ci sono nel paese della pizza. (Scampati, per ora, i servizi balordi).
Siamo un po' più vicini alla meta. Il bubbo riprende il cell è inizia una videochiamata! Gesticola, è sordo-muto e sta parlando a gesti con il suo corrispondente. Il videocellulare in uno dei rari scenari utili.
Insomma un disastro.
Quindi non dovrei citare questo esempio perché nega due mie considerazioni sui servizi mobili. Bubbo Bubboni crede nella tv mobile (che, massacrata, dal marketing degli operatori con prezzi complicatissimi e altissimi può risorgere sulle auto, sulle memorie e in mille altre forme), ma il medesimo Bubbo Bubboni non crede nella videocomunicazione che, ovvio, non morirà ma non potrà crescere.
Eravamo sull'autobus di linea diretti verso il Fuji, mattina di domenica, traffico contenuto ma viaggio un po' lento. Il bubbo indigeno seduto davanti apre il cell, gira lo schermo e accende la mobile TV! Perfetto, proprio lo scenario vincente! Mi annoio, il cervello rallenta, mi rincretinisco del tutto con la mobile TV!
Lo zapping è come da noi, una pena. I canali sono quelli visti in albergo. Dopo neppure un minuto, più che altro trascorso in attesa del video, il bubbo spegne e inizia a sonnecchiare! Un dramma!
Passa un po' di tempo, ora è la strada in salita a far rallentare. Il bubbo riprova! Bene, solo che la copertura è scarsa! Il segnale è incerto, assente. I programmi sembrano identici a 90 minuti fa. Il bubbo rinuncia e riprende a sonnecchiare.
Ok. Non tutto è perduto. A parte le folli formule d'offerta, copertura e zapping sono gli stessi problemi che ci sono nel paese della pizza. (Scampati, per ora, i servizi balordi).
Siamo un po' più vicini alla meta. Il bubbo riprende il cell è inizia una videochiamata! Gesticola, è sordo-muto e sta parlando a gesti con il suo corrispondente. Il videocellulare in uno dei rari scenari utili.
Insomma un disastro.
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