25 gennaio 2007

Varie
Mi appunto un po' di concetti vari, senza aver tempo di farci dei ragionamenti bubbi.

La sicurezza del WiMax

Avevo già visto la stessa scena con il WiFi.

Appena esce (=viene importata) una tecnologia la prima critica è "la sicurezza".
La nuova tecnologia non è sicura! Clamorose falle di sicurezza! E via bubbeggiando.
Viceversa l'UMTS (grazie agli inserzionisti che nutrono i pennivendoli) è dichiarato sicuro.

In un recente film c'è una battuta bubba sui cani che vengono fatti camminare a due zampe per spettacolo. "Ci provano sempre ma non ci riescono mai" dice il bubbo protagonista, liquidando la cosa seccamente. Così sono i pennivendoli, sembra sempre che siano li li per capire... e poi da una frase capisci che non hanno capito nulla.

Così sulla sicurezza non c'è niente da fare, è qualcosa di semplicissimo ma che sembra andare oltre alle capacità mentali del pennivendolo medio (e anche di qualche bubbino).

Il cippino integrato

I brevettatori dell'UMTS e i compratori di licenze si sono sbattuti moltissimo affinché su qualche portatile ci sia un opzione (in realtà introvabile e che nessuno consciamente si sognerebbe di vendere e/o acquistare) che darebbe l'UMTS incorporato. Questo è uno dei segnali che più facilmente consentono di decodificare le reali intenzioni del mercato.

Quando si deve facilitare l'adozione di una tecnologia "artificialmente" può darsi che ci sia qualcosa che non quadra. Es. il GPS non è stato sostenuto da nessun governo europeo (anzi stanno buttando soldi per Galileo) eppure è diffusissimo e apprezzatissimo.

Mail dai compratori di licenze

"Content can't cope without coverage" dice una mail del giro operatori. Ahaha! Che bubberia!
Non hanno ancora imparato che il contenuto si rifrigge su 1000 canali, mentre la loro rete è inmarkettabile senza contenuti (per la voce e gli SMS non servono contenuti, solo i piani tariffari).

Un po' come l'idea bubba dei contenuti differenzianti. Così differenzianti che due gestori delle pizze offrono la stessa spazzatura TV-derivata contemporaneamente.

E' sempre interessante vedere come chi non capisce la value chain fa subito bubberie. Chi non capisce il mercato può posizionarsi male e magari vivacchiare, ma gli errori di value chain non sono perdonati. I biz-books 'mericani non lo dicono, forse da loro non capita? Boh? Io vedo un sacco di grosse aziende che non capiscono le dinamiche delle aree in cui vorrebbero entrare e sono presto prese per il naso da chi maneggia il tal mercato.

Credo che la relazione content/rete sia così esplicatoria delle varie truffe possibili ai danni di un povero operatore ignorante che dovrebbero farci dei corsi di laurea, ovviamente all'Università del Crimine.

Troppo bubbo!