21 gennaio 2007

La fine della pittura
E' molto tempo che ragiono sulla fine della pittura, cercando faticosamente di capire come all'inizio del '900 gli artisti si siano ficcati in un vicolo cieco che in meno di un secolo a portato alla fine di una forma di espressione che sembrava aver percorso tutta la storia dell'umanità.

Il ragionamento è complesso, forse dovrei scrivere un famoso libro di arte per esplicare bene i concetti che qui mi appunto solo nelle loro basi essenziali. Comunque questi passaggi mi hanno permesso di vedere con una chiarezza abbacinante perché ho avuto l'ingrato privilegio di assistere alla fine della pittura, ma anche di intravvedere uno spiraglio per riprendere una magnifica corsa.

Basi:
- l'invenzione della fotografia sconvolse i pittori, la fine dell'arte figurativa fu traumatica.
- l'attenzione si spostò molto sulle tecniche. Sono disgustato dal vedere come i pittori sono incapaci di essere maestri delle tecniche e non schiavi delle stesse. Prima di dipingere dovrebbero vedere un concerto di Rostropovich per cogliere la supremazia dell'Uomo sulla tecnica.
- oggi i pittori ""moderni"" vagano tra le tecniche e quindi ne selezionano una ancora libera che riproducono maniacalmente e bubbamente.
- uno dei primi Mirò è identico ad uno degli ultimi Mirò. Per questo si dice che un quadro è di Mirò.
- l'arte orientale è tuttora viva. Il SIMBOLO archetipo trascende l'uomo. Il SIMBOLO è la proiezione dell'uomo in altre dimensioni, in vie che non sono accessibili per altra via.
- Bodoni è stato uno dei più grandi artisti occidentali di tutti i tempi. Solo ora ne capisco appieno la grandezza dato che l'occidente è completamente avvolto dall'idea che le parole o le frasi portano i significati più profondi.
- Capisco appieno perché un ideogramma possa essere realizzato in plastica dorata ed essere una gran figata.
- La fine della pittura non viene superata dalla scomparsa della firma dell'artista. Non è un problema di Wu-Ming o di Creative Commons ma di assenza di un metalinguaggio fatto di simboli in occidente.
- Il significato degli ideogrammi ad uso artistico è secondario. Chiedere "cosa significa" è esattamente come chidere "cos'è lo Zen". E' una domanda sempre sbagliata perché il significato è dentro di te e non fuori da te.

Un po' come dire bubbico o bubbo. Il significato non è nella parola ma nella testa di chi ascolta.

Boh, non avevo ancora sentito un ragionamento simile. Farò qualche ricerca e se davvero non è stato ancora sviluppato mi appunterò altre cose in modo più esteso.

Troppo bubbo!