Il bubbo tipicamente è così ignorante da non cercare di nascondere la propria ignoranza dato che, appunto, la ignora.
Così 50000 bubbi non hanno temuto di pubblicizzare la propria incapacità di capire qualcosina di Internet e hanno gridato per bloccare l'accesso ad un sito. Ovviamente le loro grida sono servite a pubblicizzare il sito, ma è la convinzione censoria dei bubbi (e di chi, solito umorismo involontario, si chiama "delle Comunicazioni") che è interessante.
L'idea che le informazioni, gradite o no, possono essere fatte sparire per legge è bubba e inadeguata ad un mondo dove le leggi da prendere in considerazione sono quelle di oltre 200 stati con mafie, storie, valori e disvalori completamente diversi tra loro.
Un po' come le famose tracce degli esami di bubbità o le traduzioni già tradotte. Chiaro che queste cose non possono essere nascoste più che tanto perché sono solo informazioni digitalizzabili e duplicabili e pertanto digitalizzate e duplicate.
Forse negli esami di bubbità si dovrebbe permettere di scrivere qualcosa che è stato precedentemente nascosto, a mo' di scherzo carnevalesco, solo per riderci su. Ad esempio si potrebbe scrivere che lo stato non dovrebbe essere solo un'assicurazione ladra e costosa, che la scheda elettorale pre-votata è una truffa della monarchia, che il partito unico è una cretinata solenne, che la spesa bellica è una vergogna, che i pizzaioli hanno una cossuttazione scritta, che la democrazia va ripensata daccapo perché esiste la TV, o simili. Tanto poi questi lavori su alberi morti vengono nascosti e quindi distrutti tra anni e anni, senza pericolo che qualche idea pre-censurata possa finire in rete.
Sarebbe un gioco poco serio? Beh, così vinciamo le statistiche europee di bubbini promossi che tanto interessano. Sempre nella speranza che quanto prima titolo di studio sia assegnato all'inizio del corso (per incoraggiare chi si impegna) e non alla fine (per incoraggiare chi riesce). Poi, chi proprio vuole, frequenta il corso ma solo per il proprio gusto di farsi spiegare le cose.
Mah, forse però è meglio continuare con la finta ricerca di informazioni già digitalizzate. Eseppoi i bubbini non scrivessero nulla che non sia già stato approvato dalla censura?
Troppo bubbo!
Così 50000 bubbi non hanno temuto di pubblicizzare la propria incapacità di capire qualcosina di Internet e hanno gridato per bloccare l'accesso ad un sito. Ovviamente le loro grida sono servite a pubblicizzare il sito, ma è la convinzione censoria dei bubbi (e di chi, solito umorismo involontario, si chiama "delle Comunicazioni") che è interessante.
L'idea che le informazioni, gradite o no, possono essere fatte sparire per legge è bubba e inadeguata ad un mondo dove le leggi da prendere in considerazione sono quelle di oltre 200 stati con mafie, storie, valori e disvalori completamente diversi tra loro.
Un po' come le famose tracce degli esami di bubbità o le traduzioni già tradotte. Chiaro che queste cose non possono essere nascoste più che tanto perché sono solo informazioni digitalizzabili e duplicabili e pertanto digitalizzate e duplicate.
Forse negli esami di bubbità si dovrebbe permettere di scrivere qualcosa che è stato precedentemente nascosto, a mo' di scherzo carnevalesco, solo per riderci su. Ad esempio si potrebbe scrivere che lo stato non dovrebbe essere solo un'assicurazione ladra e costosa, che la scheda elettorale pre-votata è una truffa della monarchia, che il partito unico è una cretinata solenne, che la spesa bellica è una vergogna, che i pizzaioli hanno una cossuttazione scritta, che la democrazia va ripensata daccapo perché esiste la TV, o simili. Tanto poi questi lavori su alberi morti vengono nascosti e quindi distrutti tra anni e anni, senza pericolo che qualche idea pre-censurata possa finire in rete.
Sarebbe un gioco poco serio? Beh, così vinciamo le statistiche europee di bubbini promossi che tanto interessano. Sempre nella speranza che quanto prima titolo di studio sia assegnato all'inizio del corso (per incoraggiare chi si impegna) e non alla fine (per incoraggiare chi riesce). Poi, chi proprio vuole, frequenta il corso ma solo per il proprio gusto di farsi spiegare le cose.
Mah, forse però è meglio continuare con la finta ricerca di informazioni già digitalizzate. Eseppoi i bubbini non scrivessero nulla che non sia già stato approvato dalla censura?
Troppo bubbo!
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