03 novembre 2008

Cantate bubbis militia terminus
Ho ricevuto in mail questo articolo e metto qui la bella canzone che cita, sperando che i testi antimilitaristi non siano soggetti a speciali tasse e diritti di guerra.

E pensare che questi testi furono scritti da gente semplice, che non aveva accesso alla big pictur, come il bubbo moderno. Loro vedevano e, stando nel fango, capivano. Chi girula mezza Internet e guarda le notizie sulle guerre in corso e quelle pubblicizzate nei prossimamente spesso non capisce.

Però è bubbo che il ministerio della guerra faccia cantare i canti dell'epoca nella scuole. Magari nella confusione generale pescano anche questo e qualcosa di buono potrebbe saltar fuori al prossimo giro, tipo un grande coro di bubbi.

Troppo bubbo!

La mattina del cinque d’agosto
si muovevan le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì

Sotto l’acqua che cadeva a rovesci
grandinavan le palle nemiche
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:

O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu

O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana
venditori di noi carne umana
questa guerra ci insegna a lottar

Voi chiamate il campo d’onore
questa terra di là dei confini
Qui si muore gridando assassini
maledetti sarete un dì

Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio col tuo nome nel cuor

Traditori signori ufficiali
Che la guerra l’avete voluta
Scannatori di carne venduta
E rovina della gioventù

O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.