07 febbraio 2009

Universalitati lex
Mi pare che già mi ero appuntato di come l'idea che le leggi siano o debbano essere uguali per tutti è una enorme bubberia, soprattuto quando tutti non sono uguali e/o il legislatore è bubbo.

Anche se temporaneamente sono tra le pizze non capisco il caso della tale poveretta. Mi pare che il pensamento degli indigeni sia evoluzionato su idee e notizie che non conosco e che tanto non capirei.

Ad esempio mi aspettavo che la tale chiesa fosse a favore e invece è contro. Nel loro testo di riferimento (scherzo, in teoria!) ci sono diversi passaggi per dire che c'è un mondo più bello e finalmente giusto MA non è bene suicidarsi tutti per andarci appena possibile.
Ed è logico: se uno crede fermamente che c'è un posto libero della sofferenza e soffre oltre ogni immaginazione è comprensibile cheppoi cerca di andarci.

E invece no, sono contro. Non è facile dire perché, anche considerato che taluni giocavano a golf con dittatori e torturatori sanguinari, altri benidicevano armi ed eserciti, altri causavano suicidi di minori senza tanti rimorsi. Insomma che proprio codesti tutelino la vita impermanente non li vedo tanto da tanti anni e in tante nazioni.

Anche il tale mi aspettavo che fosse a favore. Un po' per i costi sanitari e l'improduttività ante-pensione, un po' perché circondato da vecchi coglion* dalla mattina alla sera vede sicuramente più la morte del pensamento che l'alba della nuova vita. E invece è contro un po' per la tale chiesa, ma anche per una questione legale bubba.

Non è che i bubbi credano ancora alle leggi universali, anzi. Credono che le leggi siano tutte ad-personas ma che poi valgano a suon di botte per tutte le altre personas che ci sono.

Per i principi della monarchia ovviamente no, loro se hanno un problema lo soluzionano con il denaro ma anche con l'estero. Solo i bubbini faticano ad emigrare un server o un letto d'ospedale chessia. Ma per un principe che gli serve un aborto, una pillolina o un pacchetto dati non c'è che d'andare in qualsiasi posto dove non governano.

Per questo da anni hanno smesso di morire. Non sia mai che ci potrebbe essere un posto meno bubbo altrove, troppo altrove, ma finalmente

Meno bubbo!

4 Comments:

Blogger atlantropa said...

Caro Bubboni,
bubbamente d'accordo su tutto, come si confacie al bubbo discipulo.

Ma approfondirei umillimente il discorso sulla talecclaesia; amio bubbo modo di vedere essa non cerca tanto di salvare una vita bubba, ma di ribadirne il proprietario, che poi è il tale Bubbo del testo di riferimento, quello geloso che - umpo' in barba al diritto, siccome temprato dai saecula saeculorum - punisce la stirpe ostile fino alla quarta generatione bubba.

Salvare una vita bubba pare del tutto circumstantiale, sebbene permetta l'esibizione di opportune etichette di bontade che fanno presa sul telebubbo.

Il punto sembra essere che quella morte sententiata dal bubbistrato sembra umpo' troppo sententiata dal bubbistrato - immo bubbo - ed umpo' troppoco dal Bubbo dei tcheli; così come, si omnia andavisset come praespectato sui protocollorum, adparirebbe umpo' troppo esecuta dall'equipe bubbica - immo bubba - a spese delle praedictiones del famoso libro - quello dove è già tutto scripto, non quello che Bubboni ha anchora da scribere.

Insomma il bubbo non puote jocar a fare il Bubbo - Fors'anco s'ei chiamavasi Bubboni...

8/2/09 15:16  
Blogger Bubbo Bubboni said...

L'ipotesi che ci sia una questione di proprietà di mezzo è bubba, ma non mi pare riferibile al testo antico.

Intanto va notato che il testo antico va letto contrastandolo con analoghi dell'epoca, di un'epoca in cui tante cose che oggi affollano la testa del bubbo non gli importavano un peperone.

Eppoi se uno satt'accasse ai testi mille e mille cose sarebbero da cambiare.

Tuttavia se nei testi vi è una feroce critica al potere, politico e religioso, se si critica chi mette pesi sulle spalle altrilui, chi è tutto forma nelle belle frasi e tutto crimine nella pratica quotidina... qualcuno che fa la parte del cattivo ci vuole.

E c'è.

8/2/09 15:41  
Blogger atlantropa said...

Carissimo Bubboni,
forse non ho espresso correttamente lo bubbo pensier mio, quindi ad costum de sciocca figura perseveratione erroris riexpongolo.

Lo problema non attiene al libro sacro; peraltro le obiezioni ecclesiastiche probailmente non necessitano di supportatione ex libro sacro: ecclesia ha sì il librum - o meglio una opportuna traduzione di opportuni capitoli - ma supra tuctum magisterium, via cui puote aggiungere ciò che vuole eppiù nondimandare.

In questo caso all'ecclesia non è che non aggradi la morte della sventurata in sè, ma il particolare protocollo mortuante messo appunto dal bubbo stato delle pizie.

Vita non est disponibilis ad bubbo; est deus qui registravisset formatus proprietarius vitae; omni sunt pagandi eo brevecto et agendi de consequentia.

Non è la morte il problema; morte est giudicanda caso per caso; ci sono peraltro accettabillime morti di omnia fatta: dal bubbo troppo allungato su un opportuno devizio di allungamento del bubbo - confuso malitiosamente cum torturatio - ad verissime fami et seti ad bubbi incumvaertiti e/o lontani, da prosecutioni indette da firmatari di opportuni concordaggi a bombardationi riscontrate juste et divine-compatibili ab sostibubbo infallibilis.

Infastidisce, piuttosto, l'idea di una morte conferita ufficialmente da bubbo a bubbo; arcinoto che l'unico amministratore sacrale di dette morti hadda essere tale Bubbo; questa est simplice ribaditione eo principio.

L'importante di una morte est solum impressio o minus de necessarius bollino coelestis.

8/2/09 17:49  
Blogger Bubbo Bubboni said...

La tua bubba riflessione è sicuramente bubba e te ne ringrazio.

Metto nel post nuovo però il punto che più mi pare importante e bubbo.

9/2/09 11:25  

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