Sono contento di registrare la conferma della teoria alla base della comunicazione bubba anche nel mondo degli attori.
La teoria tradizionale dice che c'è un emittente, un messaggio e un ricevente e che con una serie di bubberie il messaggio arriva di qua a la.
La teoria bubboniana dice che chi parla non capisce quello che dice, il messaggio va per i fatti suoi e il ricevente capisce in base a quello che ha in testa.
Spettacolo teatrale, poi chiacchierata con regista, attori, sceneggiatore e bubbi vari associati. Dopo poche battute era chiaro che nessuno dei comunicanti aveva capito un banano dell'autore, che agli attori erano state date informazioni sbagliate, che il produttore come apriva bocca diceva una cretinata. E tutti a fare autobombo di come come erano bravi e colti e innovatori e di come odiavano la critica e la negavano assolutamente.
Ciò nonostante lo spettacolo non era male, era molto molto migliore di quello che uno si poteva immaginare se avesse sentito gli attori e i bubbi prima di vederlo. Certo, aveva degli errori tra cui una attrice giovane forse diretta malissimo, ma il messaggio vinceva ampiamente sull'emettitore e stimolava, in modo bubbo, il ricevente.
Troppo bubbo!
La teoria tradizionale dice che c'è un emittente, un messaggio e un ricevente e che con una serie di bubberie il messaggio arriva di qua a la.
La teoria bubboniana dice che chi parla non capisce quello che dice, il messaggio va per i fatti suoi e il ricevente capisce in base a quello che ha in testa.
Spettacolo teatrale, poi chiacchierata con regista, attori, sceneggiatore e bubbi vari associati. Dopo poche battute era chiaro che nessuno dei comunicanti aveva capito un banano dell'autore, che agli attori erano state date informazioni sbagliate, che il produttore come apriva bocca diceva una cretinata. E tutti a fare autobombo di come come erano bravi e colti e innovatori e di come odiavano la critica e la negavano assolutamente.
Ciò nonostante lo spettacolo non era male, era molto molto migliore di quello che uno si poteva immaginare se avesse sentito gli attori e i bubbi prima di vederlo. Certo, aveva degli errori tra cui una attrice giovane forse diretta malissimo, ma il messaggio vinceva ampiamente sull'emettitore e stimolava, in modo bubbo, il ricevente.
Troppo bubbo!
3 Comments:
teoria bubboniana assolutamente condivisa! Devi vedere in aula con gli studenti, ahaha, uno si chiede: ma io ho detto quello? Che parlo a fare tanto questo capisce come vuole!
ooops, Orientalia4All
Nella teoria bubboniana comunque il messaggio serve a mo' di "occasione" comunicativa. Non ha senso rispetto ai significati (che sono immobili nelle teste di emittente e ricevente) ma il messaggio fa da stimolo.
Ad esempio se non metti un commentario non posso fare due chiacchiere, ma i significati associati sono infiniti e inconoscibli.
Ad esempio avevo subito riconosciuto la tua scrittura e se un bubbo cattivo firmase con il tuo nick capirei comunque che è un bubbo cattivo.
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