23 giugno 2009

Come gli amici
Anch'io voglio dire quello del libro degli anti-complottisti, che è bello e fatto bene con un sacco di lavoro.

Tre i punti bubbi:
- io però mi chiedo più perché i complottisti. Un po' si era detto, ecc. ma mi pare che la motivazione profonda sia quella che quando uno fa lo sforzo di avere un idea poi, se è bubbo, non la molla più. Altrimenti se uno si facesse condizionare dai fatti o dalle informazioni che arrivano dall'esterno sarebbe più una banderuola che un bubbo fermo nel suo pensamento. Prima magari ci studi un po' di nascosto ma seppoi sei complottista al più non suoni la grancassa quando ti stanno evidenziando le esagerate contraddizioni, mappoi vieni fuori perché le """idee""" non si mollano solo perché si dimostra che sono sbagliate!
- sulla cosa che uno si edita i libri, credo che sia un passo importante perché gli editori magari migliorino e non facciano la triste fine dei loro colleghi in altri media. Io non capisco questa cosa del libro come oggetto fisico, anche perché basta un trasloco e ti dichiedi da dove diavolo spuntano tutti questi libri, e quanto pesano e quanto spazio ci vuole, e tutto. E' bello quando c'è uno che capisce del suo settore e ti aiuta, ma questo comunque non è più frequente: Tipografi, Correttori di bozze, Editors, Grafici, Ecc. sono comunque rarissimi. E' più facile che anche in ambienti professionali si trovi quello che formatta con gli spazi e mette a capo male perché il programma è 'mericano e non lo capisce. Allora se uno lo capisce è meglio fare da se che convincere uno che è bubbo delle cose che tanto è impossibile. Apprezzo moltissimo quanto è professionista chi è professinista ma è così raro che chi fa una cosa la sappia fare cheppoi se da solo ti piace come è venuto va bene e difficilmente te lo facevano meglio.
Inoltre il mezzo nuovo ha pregi che quello vecchio non aveva, senza considerare che traslocare gli ebook e farne due copie che una la perdono e tutto è bellissimo e non serve il nastro adesivo per traslochi che si appiccica dappertutto il bubbo.
- il libro usa la tecnica moderna di parlare di cose precise. E' tutta una ressa di numerini piccoli e di fonti precise e tantissime in rete. E' bello perché chi legge crede che ogni frase sia provata, un po' come il libro di cui dicevo prima che è tutto fatto di frasi di altri messe insieme. Inoltre è anche un modo rispettoso del lavoro di altri, dicendo chi sono e gli dà la colpa se hanno detto bubberie. Ma ci sono due limiti: - il bubbo si illude che la fonte sia tutto, mentre lo è la comprensione di che ha detto la fonte; - la scelta delle fonti non la fanno gli dei che devono capire quanto sono buone e furbe.
Comunque questo delle fonti usate così, ad ogni frase, mi pare più innovativo e contemporaneo che usare gli ebook, e bisognerebbe capirne i limiti rispetto a dire "sono bubbo, penso una cosa e la dico e la firmo". Ci pensavo anche per via dell'articolo che uno aveva fatto sul fascismo per un enciclopedia ed era Mussolini. Magari non aveva messo i numerini ma la firma rendeva l'articolo non "giusto" ma "rilevante" e comunque non esimeva dal capirlo nell'ottica della firma. E' un po' come se Bubboni scrivesse la voce "bubbo" per una nota enciclopedia online. Non è che deve essere giusto ma la firma ha un grandissimo valore per chi capisce di cosa si parla.

Troppo bubbo!

4 Comments:

Anonymous Boh/Orientalia4All said...

esatto, se tu scrivessi la voce enciclopedica "De bubbitatis" sarei assolutamente autorevole.

Ma è triste pensare che preferisci gli ebook. Anche perché la carta si deteriora meno di quanto vanno avanti i software. Fra 300 anni un libro di buoan carta ci sarà, un ebook se non lo riconvertiamo non si potrà più leggere.

E comunque avere fra le mani un libro che costa tanto, pesa, impiccia, ingombra e fa un sacco di polvere è un grande sfizio, come avere un marito.

Troppo bubbo!;)

23/6/09 14:45  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Sìsì, le citazioni contano ma la firma anche. Magari per capire le distorsioni nella lettura e tutti i ragionamenti bubbi.

La mia preoccupazione per i libri cartacei è più da trasloco che altro, del resto non trasporto antichi codici miniati ma i soliti libri da bubbo.

Comunque se tra 300 anni gli ebook non si leggono più, beh, magari tra 300 anni non ho voglia di leggerli neanch'io...

23/6/09 15:08  
Anonymous Anonimo said...

Bubbo, tu no, ma le tue reincarnazioni sì: oppure pensi di essee diventato già un buddhino? Sei Bubbo, non Buddho!

Boh/Orientalia4All

26/6/09 08:25  
Blogger Bubbo Bubboni said...

E' bubba la tua osservazione, troppo bubba!

300 anni non bastano comunque, credo che Buddha sarà ben più paziente nell'aspettare sulla soglia.

Eppoi anche le reincarnazioni qualcosa lo possono fare no? O siamo sempre quelli prima che dobbiamo fornirgli la pappa fatta e i libri saggi già selezionati ed ordinati, pronti per fornire l'illuminazione a richiesta?

Però effettivamente la licenza d'uso degli ebook non liberi potrebbe vietare l'accesso alle proprie reincarnazioni. Resta da capire se vale per tutte le dimensioni o se solo per quella dove fu originariamente emessa.

26/6/09 10:43  

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