22 giugno 2009

Libro del fumo e della guerra
Mi appunto che è uscito tra le tapas il libro sulla guerra che leggo.

Sono curioso di vedere le recensioni, soprattutto nei periodici della dx che forse è contenta che anche gli altri erano cattivi, ma che non può essere contenta della considerazione che la guerra è un male inutile e sempre da preparare con cura perché altrimenti non si riesce ad avere e a sfruttare politicamente ed economicamente.

Certo molti concetti sono antichi e si rifanno a quella che era la percezione della guerra e dei bombardamenti dell'epoca, ad esempio quando Capitán Philip Mumford, ex oficial en Irak, en 1937, dice "¿Qué diferencia hay entre arrojar 500 bebés a una hoguera y arrojar fuego desde un avión sobre 500 bebés?" è chiaro che oggi neppure il più sprovveduto avrebbe dubbi mediatici in proposito!

Tuttavia nel complesso si vede bene quanto è difficile capire come capivano le cose all'epoca dei fatti. E quando uno è contemporaneo neanche capisce quali sono i fatti che dovrebbe capire.

Così è tutto bubbo che non si capisce il passato ma anche il presente. Forse con il futuro c'è più possibilità.

Troppo bubbo!