Sempre più mi accorgo che mancando le parole il bubbo perde i significati. Non è che contraddico la teoria bubba della comunicazione per cui i significati sono tutti nella testa del bubbo a priori ed indipentemente dalla parole che tanto il bubbo non capisce. E' che la mancanza di parole crea una limitazione nella quantità di significati pensabili, sia che questi siano espressi sia che viaggino attraverso altre parole. Un po' è anche la carenza di esperienze per via dell'individualismo che poi mancano i significati e quindi viene meno l'esigenza delle parole.
Mi appunto qui alcune parole che mancano, ma non come cosa generica che mancano, ma nel senso che il significato non è espressabile e che il bubbo patisce la mancanza del significato.
Recensione: si usa per dire che uno opina o che uno ricopia il comunicato stampa che dice di un prodotto da comprare. Qualche volta si usa anche per dire che uno l'ha comprato e dice cosa ne pensa, ma i due scenari, nella loro diversità sono uniti da un unica parola perdendo quindi un significato. Il marketing material, del resto, non comprende solo il comunicato entusiastico di qualche bubberia ma anche la recensione critica (falsa) o le domande frequenti (che nessuno ha mai fatto) e le relative risposte. Si può recensire senza aver provato? Ovviamente sì, tanto l'esperienza richiederebbe anche di capire cosa che al bubbo riesce sempre difficile.
Amico: qui è proprio la cosa di mettere gli indirizzi mail degli amici, di avere la rete sociale e tutto che ha tolto anche gli ultimi significati alla parola. Però mancano i concetti che sfumano tutti i tipi di relazioni umane senza sesso. Così il bubbo è confinato nella solitudine dalla privazione di concetti di rete di individui. Vabbé, anche una volta si aggregavano per ammazzare il dinosauro, eh, non per compartire chissà che valori e pensamenti. Però erano clan o gruppo o qualche grugnito di un ominide ancora poco raffinato nel linguaggio. Ora ci vorrebbe la definizione e il concetto che chi fai amico cliccando non lo è proprio proprio, anche se non è che per questo gli vuoi male che tanto non complete per un pezzo del dinosauro testé ammazzato.
Notizia: Già melo ero detto che manca il concetto di blabla di agenzia, senza verifica, senza contesto, senza significato. Però è di più che manca. Sempre mi diverte sentire i bubbi che vogliono le notizie obiettive perché appena uno espressa il concetto si capisce quant'è bubbo e come poco capisce delle cose che pure vive. La notizia dovrebbe essere un termine raro, con il concetto che porta ad una conoscenza, ad una luce su un angolo delle cose umane. Ma manca il concetto di prodotto commerciale, di histrumento politico ed economico, di histrumento per veicolare concetti non pubblicizzabili, di mezzo per il declino morale e tutto. Il bubbo non ha modo di capire il concetto che sono notizie solo alcune cose che servono a far apparire o a nascondere e quindi crede che tutto sia nel contenuto e non nell'insieme. Un po' come chi guarda i quadri come sostanze chimiche messe su una fibra organica, senza mai capire il disegno e la storia che c'era.
Troppo bubbo!
Mi appunto qui alcune parole che mancano, ma non come cosa generica che mancano, ma nel senso che il significato non è espressabile e che il bubbo patisce la mancanza del significato.
Recensione: si usa per dire che uno opina o che uno ricopia il comunicato stampa che dice di un prodotto da comprare. Qualche volta si usa anche per dire che uno l'ha comprato e dice cosa ne pensa, ma i due scenari, nella loro diversità sono uniti da un unica parola perdendo quindi un significato. Il marketing material, del resto, non comprende solo il comunicato entusiastico di qualche bubberia ma anche la recensione critica (falsa) o le domande frequenti (che nessuno ha mai fatto) e le relative risposte. Si può recensire senza aver provato? Ovviamente sì, tanto l'esperienza richiederebbe anche di capire cosa che al bubbo riesce sempre difficile.
Amico: qui è proprio la cosa di mettere gli indirizzi mail degli amici, di avere la rete sociale e tutto che ha tolto anche gli ultimi significati alla parola. Però mancano i concetti che sfumano tutti i tipi di relazioni umane senza sesso. Così il bubbo è confinato nella solitudine dalla privazione di concetti di rete di individui. Vabbé, anche una volta si aggregavano per ammazzare il dinosauro, eh, non per compartire chissà che valori e pensamenti. Però erano clan o gruppo o qualche grugnito di un ominide ancora poco raffinato nel linguaggio. Ora ci vorrebbe la definizione e il concetto che chi fai amico cliccando non lo è proprio proprio, anche se non è che per questo gli vuoi male che tanto non complete per un pezzo del dinosauro testé ammazzato.
Notizia: Già melo ero detto che manca il concetto di blabla di agenzia, senza verifica, senza contesto, senza significato. Però è di più che manca. Sempre mi diverte sentire i bubbi che vogliono le notizie obiettive perché appena uno espressa il concetto si capisce quant'è bubbo e come poco capisce delle cose che pure vive. La notizia dovrebbe essere un termine raro, con il concetto che porta ad una conoscenza, ad una luce su un angolo delle cose umane. Ma manca il concetto di prodotto commerciale, di histrumento politico ed economico, di histrumento per veicolare concetti non pubblicizzabili, di mezzo per il declino morale e tutto. Il bubbo non ha modo di capire il concetto che sono notizie solo alcune cose che servono a far apparire o a nascondere e quindi crede che tutto sia nel contenuto e non nell'insieme. Un po' come chi guarda i quadri come sostanze chimiche messe su una fibra organica, senza mai capire il disegno e la storia che c'era.
Troppo bubbo!
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