E' abbastanza chiaro, anche se si vede solo di persona, che un po' tutti i poteri sono agitati che non ci siano lamentele. Ma proprio nessuna lamentela.
Un po' è per la naturale aspirazione alla letizia che sempre ispira i potentati ma un po' credo che sia per il timore che tante lagnanze tanto nascoste dalla retorica ufficiale possano poi causare un moto del popolino bubbo e cattivo. Anzi, a tratti, si vede il sommo stupore dei potenti per il fatto che ogni genere di peggioramento e ogni tipo di retorica sempre più improbabile è accettata senza tanti blabla.
Per buona misura, e per mantenere la letizia di tutti, si vede che la repressione è volta all'agnentamento totale del popolino occasionalmente ribelle e riottoso. Non è tollerato nulla ma non tanto per il dovere di affermare la giocondità sopra il cupo brontolio, quanto per il timore che la minima lagnanza non gestita a suon di botte potrebbe far cadere la prima tesserina di un domino che poi cadono tutte e addio principati e allegria.
Tuttavia pare che non funziona benebene. Ad esempio mi ha impressionato quello del concorso per mettere le firme sulle carte bollate. Pochi posti, un figlio di ministro e uno di pennivendolo, il concurso clamorosamente truccato e la rivolta che nasce sul web e che riesce ad arrivare che ora devono rifare il concurso. Ok, è stato poi tutto un po' nascosto, senza esplicare i fatti, senza neppure parlarne tanto, mami pare un fatto molto esplicatorio di un clima e della impossibilità di gestirlo solo con le botte.
Non è difficile soluzionare la cosa, ci mancherebbe che il concurso andava truccato meglio, ma comparare la giocondità dei principi e dei loro figli tutti lieti e democratici e la rabbia del popolino imbottito di meritocrazia e libri tutto ribelle e picchiato nell'interesse della collettività è bubbo. Anzi
Troppo bubbo!
Un po' è per la naturale aspirazione alla letizia che sempre ispira i potentati ma un po' credo che sia per il timore che tante lagnanze tanto nascoste dalla retorica ufficiale possano poi causare un moto del popolino bubbo e cattivo. Anzi, a tratti, si vede il sommo stupore dei potenti per il fatto che ogni genere di peggioramento e ogni tipo di retorica sempre più improbabile è accettata senza tanti blabla.
Per buona misura, e per mantenere la letizia di tutti, si vede che la repressione è volta all'agnentamento totale del popolino occasionalmente ribelle e riottoso. Non è tollerato nulla ma non tanto per il dovere di affermare la giocondità sopra il cupo brontolio, quanto per il timore che la minima lagnanza non gestita a suon di botte potrebbe far cadere la prima tesserina di un domino che poi cadono tutte e addio principati e allegria.
Tuttavia pare che non funziona benebene. Ad esempio mi ha impressionato quello del concorso per mettere le firme sulle carte bollate. Pochi posti, un figlio di ministro e uno di pennivendolo, il concurso clamorosamente truccato e la rivolta che nasce sul web e che riesce ad arrivare che ora devono rifare il concurso. Ok, è stato poi tutto un po' nascosto, senza esplicare i fatti, senza neppure parlarne tanto, mami pare un fatto molto esplicatorio di un clima e della impossibilità di gestirlo solo con le botte.
Non è difficile soluzionare la cosa, ci mancherebbe che il concurso andava truccato meglio, ma comparare la giocondità dei principi e dei loro figli tutti lieti e democratici e la rabbia del popolino imbottito di meritocrazia e libri tutto ribelle e picchiato nell'interesse della collettività è bubbo. Anzi
Troppo bubbo!
3 Comments:
già, pure io ho fatto ricorso al TAR contro un concorso taroccato ma il TAR di solito dà ragione all'università.
Difendere lo status quo e la bubbità sopra ogni costo.
Orientalia
Per ogni concurso ci sono i rincorsi, ma questa volta sono andati oltre e il concurso lo devono proprio ritruccare daccapo.
Loro le carte bollate le conoscono e non si sono accontentati del rincorso che intanto di figli di erano tutti contenti e gli altri tutti perdenti.
Ah, il popolino ribelle! Sempre a ribellarsi e qualche volta ci riesce anche. Menomale che cè chici pensa!
qualche volta, ma rara rara. Bubbitatis vincti omnia.
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