18 febbraio 2011

Exigentia verbum
E' bubbo notare come l'esigenza di altre parole vada crescendo mano a mano che le tecnologie diventano rilevanti nella società. E' bubbo perché ogni tecnologia, quando inzia, parte creando una marea di nuove parole: acronimo per lo sviluppo, acronimo per la commercializzazione, nomi per i vari cosi che la compongono che prima non cerano, nomi per quando la nuova roba si collega con quelle precedenti, ecc. ecc. Inutile fare esempi che tanto è facile e melo ricordo.

Ma questa esigenza di nuove parole cè anche quando la tecnologia si diffonde nel mondo reale che non chiama le cose come nella fase tecnologica che l'ha preceduta. Così il "terminale mobile" diventa "telefonino", il "cavo di collegamento BUB23" diventa "il cazz* di cavo che non si trova mai", il "protocollo di comunicazione BLBUB ver. 1.0" diventa "ma questo per farlo connettere lo devo piantare dentro con il martello?", ecc.

Così mi ha chimato l'attenzione questo che sexting che sarebbe che i bubbi/e mandano immagini in attitudine tutta bubba eppoi queste immagini vanno da tutte le parti e non si possono più riprendere. Sembra ovvio ma siccome la cosa riguarda anche i pampini (tra 10 e 16 anni, tra le tapas, il 4%) che magari non capiscono bene quello che poi il tempo passa e i contenuti non si revocano.

Non è bello che serva una parola per questo problema, che cè anche chi si è suicidato, ma è indicativo dei problemi dei nativi digitali che sono nativi ma sono anche piccoli. E anche indicativo dei vecchi che prima non cera questo e poi non lo capiscono benebene e o vogliono vietare tutto o glisi confonde la testa e non sanno cosa fare.



Comunque il video è bubbo. Un giorno sarà bello vederlo e dire che gli antichi avevano questo problema, ma i futuri avranno quello di decodificare il video o di avere il metallo per farsi un PC e così non lo vedranno. E ci sarà una parola per questo che avevano fatto gli antichi che non si capisce più come vivevano.

E quella parola sarà... bubbo!

Troppo bubbo!