10 febbraio 2011

Io no
Qualche anno fa ho fatto bene bene un cartello con due fogli di carta e dello scoch che fa da tracolla. Così mi posso appendere al collo questo cartello che resta leggero e robusto (infatti lo uso da anni).
Sul cartello cè scritto (ma bene, con la stampante e scritto grosso) "NO ALLA GUERRA!".
 Come bubbo ho faticato un po' a farlo bene, ma ne sono soddisfatto. E' un prodotto che dura, che comunica il mio pensamento e che si porta in modo confortevole per ore e ore di manifestazione o comizio.

I motivi del cartello sono due:
1) sono antimilitarista con tutto quello che ne consegue;
2) mi interessa l'azione concreta di chi fa politica, di mestiere o come bubbino, e non tutto il contorno.

A me non interessa se il politicante ha un tipo di organi sessuali o un altro, se è bello da vedere o no, se ha in tasca o in cassaforte dei valori morali o meno, e neppure se è intelligente e capace, se parla bene o male, se pensa e riflette ai convegni specializzati su temi complessi, se ha una vasta esperienza professionale o se è intuitivo e basta, se si circonda di collaboratori validi o se fa tutto da solo, se una volta era capace, ecc.

Quello che mi interessa è, in concreto, cosa fa. Dove 'fa' vuol dire leggi che scrive, voti che esprime, discorsi nelle sedi opportune, partecipazione a certi eventi oppure no (quindi azioni politiche, sostegni o dissociazioni, ecc.), ecc. ma sempre in merito alla sua attività.

Non dovrei essere il solo. A qualcuno che ne avesse bisogno interessa se il neurochiurgo ha la barba o se è un bravo cantante? A qualcuno se il pompiere che ti porta giù per la scala di un palazzo in fiamme è fedele al partner?

Da questo punto di vista non voterei mai qualcuno perché "parla bene" o "è donna" o "è un luminare della progettazione dei diavoletti di cartesio", perquanto aprezzi queste cose in altri ambiti e contesti. E non disprezzerei qualcuno - come politico e/o come persona - perchè "è vecchio" o "è pelato".

No, bisogna andare oltre, anche oltre a quello che superficialmente può o meno piacere. Disprezzo chi vota per le guerre di pace, chi sostiene concretamente il nucleare, il liberismo selvaggio e inumano, la violazione dei diritti umani, gli amici a scapito della collettività, la distruzione del pianeta in cui vive, il nazifascismo, la violenza sulle donne e i deboli in generale, ecc. ecc.

Ma non sono un bacchettone pizzaiolo che gli importa se uno va in giro senza mutande più che se stanno picchiando un bubbino o un 'mericano che pensa che se un politico mente alla sua moglie (sua del politico) allora deve dimettersi ma se vota per ammazzare ovunque nel mondo va bene.

Allora a me non va bene la manifestazione di quello delle donne.
Non mi interessa se la TV (che non ho) fa dei programmi (che tanto non guardo) che fanno schifo, mami preoccupa che i rappresentanti dei partiti negli organi di controllo sono lì solo perché sono fedeli al capo.
Non mi interessa che uno acquisti compagnia, mami interessa che le leggi contro la schiavitù siano applicate con rigore perché i diritti umani non sono devono essere subordinati ai parametri europei.
Non mi interessa che un partito faccia le stesse cose ma in un altro modo o con altri tempi, che finanzi taluni amici con denaro pubblico piuttosto che altri amici ma sempre a spese e a danno di tutti, che la spartizione assegni ricche consulenze e sine cura ai tali o ai tal altri, ecc. ecc.

Così non vado perché non sarei tra gente contro la guerra e contro il militarismo (beh, molti sì ma anche no), tra gente contro l'europ* fortezza e i campi di concentramento perché quando potevano hanno taciuto e fatto finta di non vedere quello che succedeva e succede, tra gente che si lamenta di un certo modo di applicare la tassazione ma non del liberismo selvaggio che fa tanto europe* e moderno, tra gente che se l'istruzione pubblica si distrugge con un decreto ministeriale si lamenta ma se si distrugge con delle leggi è contenta perché così ha detto di fare l'ocse, ecc. ecc.

Contro i reati, essendo per il superamento del carcere, credo molto nel controllo sociale. Le donne delle pizze vivono un peggioramento perché vivono in una società peggiore, da capo a piedi. Una società che tollera di uccidere alle frontiere non può essere sana all'interno. La società è un tessuto, non può tutelare con fermezza i diritti umani di tutti i suoi membri e, al contempo, farlo solo per alcuni individui selezionati.

Eppure vedo una specie di furia moraleggiante contro tette & culi e non una chiarezza di pensamento sui diritti umani di tutti e quindi di ognuno. L'eccesso di tette & culi arriva dopo un percorso che è perfettamente condiviso da chi ora soluzionerebbe tutto con i braghettoni. Scollegare la spia che indica la fine della benzina non è una soluzione alla mancanza di carburante (anche se il bubbo pensa il contrario).

Poi non è che mi dispiace che ci sia gente che manifesti e cadauno porta le sue ragioni e la sua sensibilità e i suoi cartelli, ma io il mio non lo porto tra chi, appena può e potrà, vota e voterà a favore della guerra.

Quale guerra? Quella contro i bubbi remoti e quindi, indissolubilmente, quella contro le donne vicine.

Troppo bubbo!

2 Comments:

Blogger Signifer said...

Gentile Dott. Bubboni,
seguo da tempo il suo sito, anche io sono per il superamento del modello carcerario. Ne ho scritto nel sito del mio studio al link

http://www.studiolegaleolivieri.com/Studio_Legale_Olivieri/Blog/Voci/2010/12/20_Prospettive_di_superamento_del_modello_carcerario.html

Se avrà voglia e tempo, mi piacerebbe sapere il suo parere.

Cordialità

10/2/11 17:08  
Blogger Bubbo Bubboni said...

Caro Tapino,

chiedere un parere a Bubboni non è che sia una grande idea, visto che comunque mi impegno a scrivere e a dire solo bubberie.

Comunque ho letto l'articolo, capendone tutto quello che ne può capire un bubbo.

1) Mi conforta che ci sia un dibattito, poco o tanto, che però parla esplicitamente di superamento del carcere e che questo dibattito non riguardi solo i vecchi nani del pensiero su cui noi, traballanti giganti contemporanei, siamo posti. Quindi aprezzo l'articolo e la sua esplicitezza sul tema.

2) I problemi complessi hanno tante cause e tante cose devono essere fatte per soluzionarli. Per dire tutto quello che serve per superare il carcere dovrei pensare fino ad essere confuso, e quindi non lo faccio. Di mio ho capito quello del controllo sociale, dall'articolo ho letto altre cose che mi sembrano anche importanti, ma così come il problema è complesso la soluzione lo è. E mille sono le cose da fare e mille sono i bubbini che devono portare il loro contributo. E ne sono contento di leggerli e di vederli anche se la retorica sul carcere li nasconde.

3) Alle volte ho il dubbio di essere come quello che trova buona la fragola che mangia mentre è prossimo a cadere nel crepaccio. Alle volte sembra che il mondo sia tutto fango e bubberie sempre più grosse, mappoi uno guarda e vede che dei bubbini possono volere fare delle cose belle. Così mentre mille vogliono che uno vada in carcere, uno (ma non quello, un altro) può anche chiedersi se non si può superare il modello del carcere. E magari quell'uno (il secondo che ho detto) proseguendo nel suo pensamento può far sì che non serva neppure mandare l'uno (il primo) in carcere perché viene privato della possibilità di fare il male da quegli stessi mille che lo volevano mandare in carcere.
La società che esclude non esclude i cattivi, ma esclude quegli stessi che ne fanno parte, in un complesso gioco per cui la pena selvaggia che vuoi per l'altro punisce te, e il male che esce dell'altro nasce da te, e tutto. Così come il bene che fai per gli altri lo fai a te e la clemenza per gli altri è per te.

4) Che poi sia chiaro che i colpevoli vanno rieducati, i malati di mente vanno curati, chi danneggia la società umana merita di essere privato della capacità di nuocere. Solo che facile punire chi ruba la mela e danneggia quello delle mele ma è difficile anche solo capire di quello che danneggia la pianta in cui le mele crescerebbero anche da sole e per tutti quelli che ne hanno fame.

Così non è un gioco sofisticato quello di pensare, anche adesso, a come superare il carcere. Se i pizzaioli si abituassero a non guardare solo le merde per terra magari uscirebbero anche dal crepaccio e vedrebbero le fragole che sono incima e sarebbero contenti. E vedrebbero e capirebbero anche la tigre che li fatti finire nel crepaccio e sene salverebbero.

Grazie per il commentario.

10/2/11 17:37  

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