04 luglio 2012

Controcomico
Cè poco da fare. La propaganda ufficiale è talmente impegnata ad occupare tutto lo spazio che alla minima variazione si capisce che qualcosa non quadra.

Del resto il tema è bubbo: come contrastare democraticamente il noto comico?

Come sempre a un grosso problema, che sarebbe il mantenimento e l'incremento dei diritti di casta e dell'espressione dei valori dell'amicizia e della famiglia, è bene contrapporre tanti rimedi tutti buoni e chissà che almeno uno non funzioni o che tutti rosicchino quello che basta.

Così cè l'ovvio della legge lettorale specifica, e qui e la (che non si possono dire), ma tra questi cè anche quello delle liste di disturbo. Il chè sembra ovvio e democraticamente doveroso, ma il punto è cosa disturbare. Nome e simbolo ok, ma anche l'area che dovrebbe essere quella dei voti del comico.

Tantè che ho sentito alla radio delle pizze che per due volte, in giorni distinti, facevano dire una frase (ma intelligente, tipo "la crisi la stanno pagando i poveri" o "è meglio se le fabbriche non chiudono") a un sedicente del partito ben fondato, ma attualmente provato dall'essere privato dei rimborsi lettorali, giornalari e gran parte del sottogoverno cui avrebbe legittimo diritto e percentuale.

La propaganda non lascia spazio neppure all'ombra se non gli è utile e così, ancora una volta, si vede il lato bubbo che anche dalle cose che sembrano maligne può nascere il bello che serve contro i movimenti del popolaccio ribelle.

Troppo bubbo!