17 aprile 2013

De culpa malis
Ancora una volta non riesco a capire perché le aziende invochino che ci sia un governo pizzaiolo per soluzionare i problemi. Ma cosa può fare un governo pizzaiolo che non stia facendo quello in carica? Aumentare di più le tasse o farne di più stupide e di più complicate da pagare? Buttare più soldi nelle guerre di pace? Favorire di più le importazioni di cocaina?

Nel momento in cui esite una distanza enorme e crescente tra partica e società civile e in una società composta da caste sempre più ostili e incomprensibili tra loro invocare un governo per i mali è perlomeno "distratto".

Sarebbe benefico l'opposto. Il discredito, la toglitura non solo di consenso ma anche di considerazione, quello sì che pesa. Viceversa se da cotanta tanta lagnanza sorge ancora il mettersi in corda per tirare la giacchetta del politicante allora è corretto che il politicante continui a dedicarsi solo ai valori dell'amicizia e della famiglia.

Come pure sono incompresibili le ragliate per un vecchio coglion* che sia rappresentativo di tutti. Ma tutti chi? Tutti i vecchi coglion*, certo, ma gli altri come possono essere rappresentati se ho appena detto che la società è così e cosà?

Le pizze sono frantumate e non più solo frammentate, la rappresentanza è di una parte che, nel frattale del multirazzismo, è contro tutte le altre e a cui tutte le altre sono contro.

Tanto più quando il nome deriva da un accordo ancora segreto ma ben visibile e che include anche altri pezzi e altri salvacondotti. Questo accordo è così lurido che addirittura i pennivendoli dicono, senza averlo ancora visto dispiegarsi, che la colpa della sua stessa esistenza è che quello del noto comico (e non chilo sottoscrive dinascosto).

Seppoi per via degli ex- incrociati (e dell'utilità per il tale idiota che tanti apprezzano) l'accordo salta allora sì che la frammentazione sarà ulteriormente più piccola e più divertente.

Ma il nodo è che capisco gli avanzi di propaganda del consenso patrio e tutto ma non capisco comè possibile che la propaganda passata duri poi così a lungo.

Forse ci sono aspetti dell'orientamento al passato pizzaiolo (tanto per dire tra le pizze i centri di ricerca inaugurano i propri musei) che sono ancora da capire nella loro potenza devastatoria. Tanto più che l'origine della propaganda che sia rappresentativo di tutti (e voluto da qualcuno) è di due secoli fa, almeno.

Troppo bubbo!