16 giugno 2017

Il pericolo e la petizione
Ho mirato che hanno fatto una petizione ma perché si dimettano tre che opinano siano coinvolti nella cosa della piazza che c'è anche chi è morto. E' solo un raglio in ossequio alla calcistizzazione della politica ma è anche un'occasione sprecata.

Sarebbe stato più furbo fare una petizione per non fare i fuochi dato che siccome nelle istituzione ci sono alcuni, tuttora non identificati, criminali che potrebbero reiterare il reato e causare ulteriori disastri è meglio se, chiunque siano, non hanno modo di "organizzare" e delinquere.
E, disgraziatamente, questi criminali si insinuano esattamente dove cè folla è necessità di pensamento.

Il punto è che non si tratta sicuramente di una persona isolata, ma di una rete, un sistema, un modo di "pensare" pronto ad autogiustificarsi sempre, a coprire gli altri associati e a trarre il bene (soldi, incarichi, stabilità) dal male (morti e feriti, distruzione sociale e ambientale).

E il problema è che fino a quando questi criminali non sono fermati inquinano prove, operano per peggiorare la situazione (qualcuno ha detto esercito?), creano il criminale del giorno a ciclo continuo e arraffano quello che possono.

Ma forse qui cè la speranza. Agiscono in fretta perché sanno che potrebbero anche essere identificati e cacciati, sempre indenni e solenni tra inni e stracci colorati, ma altrove.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -