10 maggio 2019

I percorsi della caduta
Dal recente giro ma nelle pizze ho ricavato che devo ammettere di non riuscire a prevedere tutti gli effetti della caduta economica pizzaiola.
Tuttosommato il Bubboni come cantore della deindustrializzazione ha la vita facile perché quello è solo un aspetto circoscritto della caduta chepperò è più ampia e disomogenea.

Soprattutto la disomogeneità mi inquieta nel prevedere le fasi nel dettaglio.
Diversi pizzaioli mi hanno confermato (sentiti in modo cautissimo per raccogliere opinioni non omogeneizzate perché televisate) che una città è in crescimento economico e culturale, con le tipiche dinamiche inflattive e di attrazione, mentre tutto il resto declina rapidamente.
Già dicevo un paio di anni fa che avevo riscontrato come ci sono zone, ad esempio, che le città hanno i gioiellerie in centro. Non i comproro, proprio che vendono i gioielli, comera una volta che erano tutti ricchi. Poi queste zone hanno avuto un declino nascosto per via di questioni culturali locali ma solido e misurabile. Però il fatto che una città abbia una dinamica di crescimento, con i problemi relativi, in una nazione in declino, con i vantaggi relativi, è in sè una questione complessa che genera una difficoltà addizionale all'analista bubbo e contemporaneo.

L'altro fattore che complica la previsione di dettaglio è la vastità del declino. Ogni singolo aspetto crolla, con una velocità o con fattori di inerzia, diversi e ispecifici. Percui è facile vedere che tutto cade ma non basta per capire come cada pezzo crollerà e quando.

In generale si può dire che tutto quello che è statale si riduce, quindi ci sono spazi abbandonati (alla mafia, in genere), meno trasporti, meno ospedali, meno scuole, meno manutenzione, ecc. ecc. L'effetto è che lo stato (realmente percorribile/usufruibile) diventa fisicamente più piccolo. Un po' come quegli stati falliti (completamente) dove il presidente gestisce un condominio blindato in cui arrivano i soldi esteri (poi rigirati su conti esteri) e se esce da quel minuscolo spazio lo ammazzano. Se quello è il vertice, il percorso è una riduzione progressiva degli spazi (evito gli esempi, bastano pochi minuti, ma nelle pizze, per vederne).

Altro aspetto chiaro è l'innalazamento del livello di pericolo. Ad esempio un ospedale può essere il vertice della qualità o della sporcizia (la dismogeneità è sempre simbolo di scarsa qualità, il fatto che esista l'esempio positivo non ha il significato che il resto può migliorare ma esattamente il contrario). Per cui una cosa anche banale, tipo passeggiare in una certa zona della città o avere mal di pancia o opinare in pubblico o prendere un autobus o passeggiare sotto le piante, possono voler dire rischiare la vita. La sproporzione tra evento e rischio è un segno della caduta, diffuso e ben visibile. Cioè i diritti cossuttazionali sono georeferenziabili e non già dipendenti dalla casta, come dovrebbe essere in una nazione liberista contemporanea.

Ma mille e mille sono le colonne che crollano ennon, miri peto, alla misma velocità. In modo bubbo, anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -