Un parere bubbico sul mercato VoIP in Italia. Come tutti i pareri il tutto dipende dal punto di vista... ad esempio il regolatore è felice e contento del VoIP perché ha da regolare, sembra moderno, si coordina a livello mondiale (=biz tour, shopping, happy nights) e scrive qualcosa di bello nel rapporto annuale.
Anche io sono contento del VoIP perché posso chiacchierare senza l'assillo dei picosecondi di comunicazione.
Il parere bubbico dal punto di vista della PMI italiana è meno roseo. Il motivo principale è che il mercato TLC è campo di gioco di grosse aziende, capaci di "consigliare" politicanti e regolatori sui più vari aspetti tecnologici. Inoltre politicanti e regolatori sono sempre alla ricerca di consigli, anche per garantire un futuro occupazionale poco flessibile a parenti e amici.
Il VoIP in Italia non è solo incasinato, è che più viene regolato e più si dissipa il potere della tecnologia per spremere gli utenti senza troppa concorrenza.
Il VoIP annulla i soli costi di trasporto delle comunicazioni voce inoltre, siccome il vettore è IP, abilita l'integrazione di applicazioni anch'esse IP. Tutto qui, non è miracoloso verso il mobile, ad esempio, perché il vettore aria non è nativamente IP, è una risorsa di cui è stata creata scarsità e il modello di biz e tecnologico dell'operatore mobile è stato pensato prima che IP fosse rilevante. Analogamente è irrilevante nelle chiamate urbane e negli scenari dove ciò che conta è l'ultimo miglio (ex-statale poi graziosamente regalato ad un solo operatore...).
I nuovi operatori VoIP creano il loro business su un prodotto opensource (Asterisk). Si tratta di un buon prodotto ma ancora in una fase di crescita (= configurarlo è un casino), spero che la crescita degli utilizzatori professionali accelleri lo sviluppo del prodotto, ma mi impressiona vedere che molte aziende concorrenti condividono la stessa tecnologia di base. Ok, non è strano in assoluto, però in passato le aziende TLC sorgevano su nuove idee tecno e non sull'utilizzo di un prodotto per quanto sofisticato. Si ha cioè una compressione della differenza tra la tecnologia del fornitore e quella del cliente, il concetto è troppo bubbico per svilupparlo qui (e da me ;-) ma in sostanza vuol dire che l'operatore non è una piccola telco ma al 99% un fornitore di servizi.
Ma c'è un servizio da fornire nel mondo VoIP?
Oggi sì, come dicevo la configurazione è complicata, servono i gateway, ecc. ma prevedo che se le telco razionalizzano... non rimane poi molto.
Comunque c'è una finestra temporale valida, in cui PMI dedicate possono fare evangelismo, configurare, studiare quel cazz* che scrive il regolatore, fare qualche soldo e risolvere qualche problema. Non è un business che dura cent'anni però, le forze in gioco sono potenti, prima o poi qualche produttore che ne capisce salta fuori e allora il bussiness può passare in un altra dimensione.
Non è un grosso problema però, le telco hanno dimostrato di capire così poco delle esigenze di connettività della propria clientela biz che uno spazio di servizio ci sarà molto a luuungo. Ovviamente a patto di essere veloci, snelli e molto bubbi.
Anche io sono contento del VoIP perché posso chiacchierare senza l'assillo dei picosecondi di comunicazione.
Il parere bubbico dal punto di vista della PMI italiana è meno roseo. Il motivo principale è che il mercato TLC è campo di gioco di grosse aziende, capaci di "consigliare" politicanti e regolatori sui più vari aspetti tecnologici. Inoltre politicanti e regolatori sono sempre alla ricerca di consigli, anche per garantire un futuro occupazionale poco flessibile a parenti e amici.
Il VoIP in Italia non è solo incasinato, è che più viene regolato e più si dissipa il potere della tecnologia per spremere gli utenti senza troppa concorrenza.
Il VoIP annulla i soli costi di trasporto delle comunicazioni voce inoltre, siccome il vettore è IP, abilita l'integrazione di applicazioni anch'esse IP. Tutto qui, non è miracoloso verso il mobile, ad esempio, perché il vettore aria non è nativamente IP, è una risorsa di cui è stata creata scarsità e il modello di biz e tecnologico dell'operatore mobile è stato pensato prima che IP fosse rilevante. Analogamente è irrilevante nelle chiamate urbane e negli scenari dove ciò che conta è l'ultimo miglio (ex-statale poi graziosamente regalato ad un solo operatore...).
I nuovi operatori VoIP creano il loro business su un prodotto opensource (Asterisk). Si tratta di un buon prodotto ma ancora in una fase di crescita (= configurarlo è un casino), spero che la crescita degli utilizzatori professionali accelleri lo sviluppo del prodotto, ma mi impressiona vedere che molte aziende concorrenti condividono la stessa tecnologia di base. Ok, non è strano in assoluto, però in passato le aziende TLC sorgevano su nuove idee tecno e non sull'utilizzo di un prodotto per quanto sofisticato. Si ha cioè una compressione della differenza tra la tecnologia del fornitore e quella del cliente, il concetto è troppo bubbico per svilupparlo qui (e da me ;-) ma in sostanza vuol dire che l'operatore non è una piccola telco ma al 99% un fornitore di servizi.
Ma c'è un servizio da fornire nel mondo VoIP?
Oggi sì, come dicevo la configurazione è complicata, servono i gateway, ecc. ma prevedo che se le telco razionalizzano... non rimane poi molto.
Comunque c'è una finestra temporale valida, in cui PMI dedicate possono fare evangelismo, configurare, studiare quel cazz* che scrive il regolatore, fare qualche soldo e risolvere qualche problema. Non è un business che dura cent'anni però, le forze in gioco sono potenti, prima o poi qualche produttore che ne capisce salta fuori e allora il bussiness può passare in un altra dimensione.
Non è un grosso problema però, le telco hanno dimostrato di capire così poco delle esigenze di connettività della propria clientela biz che uno spazio di servizio ci sarà molto a luuungo. Ovviamente a patto di essere veloci, snelli e molto bubbi.
2 Comments:
Dire che Asterisk sia "un buon prodotto, ma difficile da configurare" è semplicemente una palla.
È l'unico prodotto serio che al momento funzionicchi, ma è scritto da cani - e non lo dico io, ma gente che ci ha dovuto lavorare su e ha le palle.
Asterisk sta sostenendo una piccola industria di soluzioni, anche se è molto primordiale.
E' rappresentativo di questo momento di scarsa innovazione, spero che qualche bubbo grosso ci tiri un po' di soldi per farlo evolvere o che la comunità lo supporti di più.
Comunque senza Asterisk il VoIP sarebbe semplicemente inesistente, il SW proprietario (ammesso che non si basi su Asterisk) cerca solo di bloccare tutte le applicazioni a vantaggio del bel catalogo del produttore, come già ampiamente visto con i centralini proprietari.
Da notare come i bubbi analisti non hanno minimamente capito quanto sia essenziale oggi Asterisk.
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