Quando sostengo in pubblico che nel paese della pizza vige un regime monarchico taluni cercano di correggermi dicendo "oligarchico!".
Già, i bubbini pensano che la monarchia sia il governo di uno, detto re, e che l'oligarchia sia il governo di un gruppo, detti potenti.
Questa definzione è errata perché viola una importante legge del potere manageriale (e quindi politico): avuto il potere ad ogni costo, il trionfatore smette completamente di decidere. Il re inteso come uno che decide quindi non esiste, ma esiste sempre una pletora di potentini che delegano ad altri rogne e responsabilità, traendo benefici e denari.
Nelle moderne monarchie non c'è solo il re: ci sono i suoi familiari, i parenti, gli amici, i nobili, i ricchi non nobili, i mafiosi, il clero, ecc. Ogniuno ha il suo orticello, i suoi benefici, le informazioni riservate, le amicizie, ecc. La monarchia è quindi composta da una rete di centinaia di bubbi che possono dire "io sono legato al re nella tal maniera: favorisca un posto di lavoro, una fetta di salame, una cancellazione di multa, un informazione riservata, un articolo di giornale, un esenzione, un condono, un sottosegretariato, una cameriera a spese dello stato, un finanziamento, ecc."
La monarchia attuale ha due grossi problemi:
1) il giro dei potenti è lontanissimo dal popolino però deve mantenere qualche relazione con lo stesso. E qui sono inevitabili le gaffe alla Maria Antoniella, anche se i pennivendoli cercano di mascherare ogni tanto il popolino intravvede un mondo che non dovrebbe conoscere. Fortunatamente la distanza è talmente enorme che il popolino non capisce neppure ciò che vede.
2) la lotta per il potere non finisce mai. Non è che uno dice "vabbé sono parente del re e mi godo i privilegi", ma è un continuo aspirare, scalare, promuovere. Ad esempio un certo politico poco tempo fa è stato costretto ad una parte poco bella perché voleva un posto d'onore per la figlia e un posto istituzionale per sé. L'età lo ha reso politicamente leggero e non è riuscito nella sua piccola scalata, cadendo malamente. In ogni caso questa dissipazione di energie può danneggiare la festa eterna in cui vivono i potenti, anche se è parte del modo di funzionare di una moderna monarchia.
Boh, perché mi appunto questo? Mah, come già detto delle recenti vicende c/o importante operatore italiano non ci capisco nulla. Qualcuno ha aperto un attimo la porta, ho intravvisto qualcosa, ma prima di poter capire la porta si è richiusa.
Già, i bubbini pensano che la monarchia sia il governo di uno, detto re, e che l'oligarchia sia il governo di un gruppo, detti potenti.
Questa definzione è errata perché viola una importante legge del potere manageriale (e quindi politico): avuto il potere ad ogni costo, il trionfatore smette completamente di decidere. Il re inteso come uno che decide quindi non esiste, ma esiste sempre una pletora di potentini che delegano ad altri rogne e responsabilità, traendo benefici e denari.
Nelle moderne monarchie non c'è solo il re: ci sono i suoi familiari, i parenti, gli amici, i nobili, i ricchi non nobili, i mafiosi, il clero, ecc. Ogniuno ha il suo orticello, i suoi benefici, le informazioni riservate, le amicizie, ecc. La monarchia è quindi composta da una rete di centinaia di bubbi che possono dire "io sono legato al re nella tal maniera: favorisca un posto di lavoro, una fetta di salame, una cancellazione di multa, un informazione riservata, un articolo di giornale, un esenzione, un condono, un sottosegretariato, una cameriera a spese dello stato, un finanziamento, ecc."
La monarchia attuale ha due grossi problemi:
1) il giro dei potenti è lontanissimo dal popolino però deve mantenere qualche relazione con lo stesso. E qui sono inevitabili le gaffe alla Maria Antoniella, anche se i pennivendoli cercano di mascherare ogni tanto il popolino intravvede un mondo che non dovrebbe conoscere. Fortunatamente la distanza è talmente enorme che il popolino non capisce neppure ciò che vede.
2) la lotta per il potere non finisce mai. Non è che uno dice "vabbé sono parente del re e mi godo i privilegi", ma è un continuo aspirare, scalare, promuovere. Ad esempio un certo politico poco tempo fa è stato costretto ad una parte poco bella perché voleva un posto d'onore per la figlia e un posto istituzionale per sé. L'età lo ha reso politicamente leggero e non è riuscito nella sua piccola scalata, cadendo malamente. In ogni caso questa dissipazione di energie può danneggiare la festa eterna in cui vivono i potenti, anche se è parte del modo di funzionare di una moderna monarchia.
Boh, perché mi appunto questo? Mah, come già detto delle recenti vicende c/o importante operatore italiano non ci capisco nulla. Qualcuno ha aperto un attimo la porta, ho intravvisto qualcosa, ma prima di poter capire la porta si è richiusa.
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