Eccosì la carcassa dell'aereo di Ustica va al museo.
Giusto ieri ho sentito in una conferenza una bubba che spiegava della memoria storica dei genocidi, come quelli avvenuti in Spagna o in Colombia. La bubba diceva che non basta recuperare le ossa e metterle in un museo o in una tomba. Serve anche esporre qualche oggetto della vittima, qualcosa che agli occhi di chi guarda lo faccia tornare una persona. Ad esempio la maglia da calciatore di un giovane poi torturato e ucciso. Non si vede solo un morto ma una persona che aveva speranze, sogni e una vita che poi l'assassino ha spezzato.
Mi sembra corretto, ad esempio al bellissimo museo della pace di Hiroshima molti erano colpiti dal vedere un orologio che il figlio aveva regalato al bubbo poi morto nell'esplosione, la scatoletta da pranzo di un bambino, un pezzo di oggetto banale, quotidiano ma che fa intravvedere una vita che si è poi fermata.
Così numeri, strategie geopolitiche, carriere militari e politiche diventano persone e sogni spezzati. E il bubbo che guarda, almeno per un attimo, ha l'impressione di capire.
Spero che anche in questo museo non mettano solo l'aereo ma anche qualche oggetto appartenuto alle vittime in un lato della sala, oltre ai nomi e a qualche parola che li descriva.
Dall'altro lato però dovrebbero mettere anche qualche bandiera militare, delle medaglie d'onore, i fogli di un discorso ufficiale, un piano per uccidere un capo di stato, qualche cedolino di grassa pensione, la planimetria di una villa, magari una scheda elettorale o un bilancio aziendale.
Così non tornerebbero in vita solo le vittime ma anche gli assassini e, forse, chi guarda potrebbe fare la sua scelta, dato che non si può stare da ambo i lati della sala.
Troppo bubbo!
Giusto ieri ho sentito in una conferenza una bubba che spiegava della memoria storica dei genocidi, come quelli avvenuti in Spagna o in Colombia. La bubba diceva che non basta recuperare le ossa e metterle in un museo o in una tomba. Serve anche esporre qualche oggetto della vittima, qualcosa che agli occhi di chi guarda lo faccia tornare una persona. Ad esempio la maglia da calciatore di un giovane poi torturato e ucciso. Non si vede solo un morto ma una persona che aveva speranze, sogni e una vita che poi l'assassino ha spezzato.
Mi sembra corretto, ad esempio al bellissimo museo della pace di Hiroshima molti erano colpiti dal vedere un orologio che il figlio aveva regalato al bubbo poi morto nell'esplosione, la scatoletta da pranzo di un bambino, un pezzo di oggetto banale, quotidiano ma che fa intravvedere una vita che si è poi fermata.
Così numeri, strategie geopolitiche, carriere militari e politiche diventano persone e sogni spezzati. E il bubbo che guarda, almeno per un attimo, ha l'impressione di capire.
Spero che anche in questo museo non mettano solo l'aereo ma anche qualche oggetto appartenuto alle vittime in un lato della sala, oltre ai nomi e a qualche parola che li descriva.
Dall'altro lato però dovrebbero mettere anche qualche bandiera militare, delle medaglie d'onore, i fogli di un discorso ufficiale, un piano per uccidere un capo di stato, qualche cedolino di grassa pensione, la planimetria di una villa, magari una scheda elettorale o un bilancio aziendale.
Così non tornerebbero in vita solo le vittime ma anche gli assassini e, forse, chi guarda potrebbe fare la sua scelta, dato che non si può stare da ambo i lati della sala.
Troppo bubbo!
2 Comments:
Hanno messo alcune casse nere con gli effetti personali chiusi dentro, in vista solo una foto (se non ho visto male, di una calzatura femminile mal ridotta) per vestigia. In effetti un'occasione persa.
Un appunto, visto che il termine bubbo lo usi spesso in senso non esattamente positivo, almeno per quello che si è beccato un'atomica sulla testa ti spiaceva usare "uomo"?
Spero almeno che l'ingresso del museo si costituito da un muro di gomma con un piccolo spazio da superare. Così, giusto per raccontare anche quello che è successo dopo.
Il significato di "Bubbo" però non è sempre negativo, anche perché *io* stesso sono un bubbo! Qualche volta vuol dire semplicemente "tizio", senza nessuna connotazione negativa. Per questo che mi lamento della semantica, i significati "fissi" non sono adatti a rappresentare il ns. mondo. Ora servono parole a più dimensioni e idee fatte come i cristalli.
Comunque hai ragione. Qualche volta sono io che devo essere un po' meno bubbo...
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